Alla “Palermo Football Conference” era presente anche l’ex DS dei rosanero Fabio Lupo, che ai microfoni di Tuttomercatoweb, è tornato a parlare dei siciliani, tornando sul fallimento ancora fresco dei rosa e togliendosi qualche sassolino dalla scarpa raccontando come andarono le cose quando lui stesso abbandono Palermo ai tempi del patron Zamparini. Ecco le sue dichiarazioni:
Sul passato a Palermo e il suo addio: “Penso sia stata una delle poche volte nel calcio in cui a pagare qualche leggerezza in campo della squadra sia stato il ds piuttosto che l’allenatore. Ancora adesso nessuno si capacita di cosa sia accaduto a Palermo quell’anno. Zamparini disse che forse ero troppo una persona garbata e posata, mi viene difficile pensare che la reale motivazione sia stata realmente questa.
il DS conclude poi parlando del fallimento che ha costretto i rosanero a ripartire dalla serie D: “Credo che non ci siano responsabilità del Venezia per il fallimento del Palermo, penso invece che le responsabilità sono di chi ha gestito il club negli ultimi anni. Una ferita non solo per la città, ma quanto per tutto il calcio italiano. vedere 15 mila persone allo stadio in Serie D, fa riflettere e parecchio anche. Chi ama il calcio non è mai contento quando accadono certe cose, perché prima o poi puoi essere tu a soffrire per certe dinamiche”.
sull’attuale avventura al venezia conclude: “Quando sono stato chiamato da Tacopina, nonostante fosse con un piede in C, dissi subito di sì, perché Venezia è Venezia, così come sarei andato a Palermo oltre ogni categoria. A Venezia inoltre c’era la possibilità di progettare, di ricostruire, ho trovato un ambiente positivo, con un presidente che vive di entusiasmo puro e genuino. Ben vengano presidenti come Tacopina. Il primo obiettivo è quello di ricreare una buona mentalità di squadra, giocare sempre con l’obiettivo di fare la partita piuttosto che subirla”.
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