Da una parte i professionisti di Pergolizzi, dall’altra gli operai della Fincantieri e ragazzi dello Zen e di Brancaccio.
“La nostra filosofia è di dare a tutti la possibilità di giocare. Affrontare la squadra di Mirri per noi è stato fare la storia”.
9 a 1 il risultato finale che, mai come in questo caso, contava poco. Uno striscione per l’ideale gemellaggio tra le due tifoserie.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola
L’articolo di Francesco Cortese racconta l’amichevole disputata ieri tra i rosanero di Pergolizzi ed il Palermo calcio popolare, una società il cui obiettivo è solo quello di giocare per divertirsi.
Una società che gioca nei campi in terra battuta senza nessuna struttura alle spalle, nessuno patron o sponsor, ne soldi per pagare le trasferte. Sono quasi tutti operai della Fincantieri e giovani studenti o ragazzi di alcune di zone disagiate della città.
Il genio è il simbolo cucito sulle maglie della squadra. Una società che offre l’opportunità di giocare anche ragazzi e bambini che non hanno possibilità economiche, una società che vuole andare contro gli schemi del calcio: “Amiamo il Palermo, siamo tifosi e gestiamo una squadra con l’azionariato popolare. Al centro del nostro progetto c’è la gente. Chiunque può diventare un socio fondatore”.
Queste le parole di Giuseppe Vassallo uno dei fondatori della società verderosanero.
Il Palermo Calcio Popolare ha avviato alcuni progetti con diverse associazioni di alcune zone particolari della città dallo Zen a Brancaccio.
Mai in discussione il risultato ma una giornata ed un pomeriggio di festa che è finito con un gemellaggio tra le due tifoserie, come recitava uno striscione esposto in tribuna
“Il genio per il calcio popolare, l’aquila per tornare a volare. Forza Palermo sempre”.
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