Le ultime 24 ore in casa Biancavilla sono state alquanto turbolente. Un esonero che ha scosso la tifoseria giallo-blù alla vigilia di un match storico per il Biancavilla, quello contro il Palermo.
Un esonero che all’apparenza può sembrare senza ragioni di fondo: il Biancavilla infatti da squadra neo-promossa sta attualmente disputando un ottimo campionato, con la quarta posizione in classifica guadagnata con un buon gioco e soprattutto con grandi risultati.
Il Presidente del Biancavilla ha già deciso il sostituto di Pidatella, al suo posto l’ex giocatore del Catania, Giuseppe Mascara. Motivo di scontro è stato il tentativo da parte del presidente Ventura di mettere in vetrina, in un match di grande risonanza mediatica, il calciatore Marcellino.
Adesso la risposta di quanto accaduto e i motivi dell’esonero spettano all’ormai ex-allenatore del Biancavilla, Orazio Pidatella, intercettato dalla nostra redazione.
Abbiamo appreso questa mattina dai quotidiani, che il problema fosse Marcellino. La situazione è davvero surreale, cosa si sente di dire?
“Una situazione che si commenta da sola… Qui non si discute il valore del ragazzo, il presunto “consiglio” è quello che mi ha dato fastidio, con annessa la frase del presidente: “Al di la’ del merito, metti dentro mio nipote“… Credo che per un uomo di sport sia qualcosa di orribile da ascoltare.. Questo in Italia è regola… Accade in tutti i posti.. In ufficio,a scuola, ovunque.E’ una dinamica costante che “nasce” in ogni luogo dove si forma un gruppo..E non si può accettare. Il problema è questo: se accetti, cresci.. altrimenti è complicato“.
Il mister Pidatella fa luce su quella che definisce una dinamica costante, non una straordinaria eccezione ma purtroppo una routine consolidata.
Questo personalmente posso dirle che le fa molto onore mister. Ma è la prima volta, come dice il presidente, che le fa questa richiesta? O aveva già provato?
“Era la prima volta diretta… Ma è successo che se “qualcuno” era in campo era tutto ok e se non lo era magari avevamo giocato male anche se avevamo vinto, tanto la partita era facile.. Ma non vorrei intaccare i valori del ragazzo che peraltro seguiva e ha partecipato alla causa.. Parliamo di un ragazzo quasi sempre impiegato, quando non lo è stato è perché esistono anche gli altri che stanno lontano dalle famiglie, che credono nei principi dello sport e che magari hanno il papa’ operaio o disoccupato..“.
Un clima davvero ambiguo in cui comunque l’allenatore è riuscito a portare a casa dei punti che hanno permesso al Biancavilla di poter stare nelle zone alte della classifica. Una presa di posizione dolorosa forse quella di Pidatella, che in Italia può essere sia apprezzata che risultare avversa, in un orizzonte in cui il vile denaro e gli interessi hanno la meglio.
Mister, se potesse tornare indietro farebbe comunque tutte le scelte che ha fatto?
“Chiaramente… Non si può barattare la propria dignità con una panchina fosse anche di serie A“.
La panchina in questione è quella del Biancavilla, chiamata a rispondere unicamente sul campo in riferimento allo scossone societario che ha investito la città. C’è pur sempre il Palermo, ed una partita come questa, già dal titolo, fornisce ai giocatori le motivazioni e la voglia di far bene.
Crede che questa decisione possa recare difficoltà alla squadra? Soprattutto in occasione della partita di oggi.
“Io le rispondo che da una parte mi dispiace se questo caos può arrecare danno alla squadra e da una parte ho semplicemente “garantito” il merito di ognuno di loro.. Poi quando l’arbitro fischia l’inizio e si indossano i pantaloncini dimentichiamo tutto e si torna bambini“.
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