Il difensore col “primato” di autogol più veloce si racconta in esclusiva. È ambizioso, le difficoltà non lo abbattono.
Crivello: “I record e le rivali che vogliono batterci? La sola cosa che importa è vincere il campionato”.
“Da ragazzo alla Juve ho imparato tanto. Adesso sento i brividi se vado al Barbera”.
L’intervista di Salvatore Geraci sul Corriere dello Sport oggi in edicola, con il difensore rosanero Crivello.
Gli inizi, poi il trasferimento a Torino a soli 13 anni; un diploma preso più per far contenta la madre ed il rimpianto di non aver imaprato bene la lingua inglese.
Il record nei tempi dell’autogol però non gli appartiene perchè è di De Vrij, dopo appena sedici secondi.
Vi riportiamo uno stralcio dell’intervista che potete trovare in maniera integrale sul Corriere in edicola:
“I record non ci interessano. Siamo nati per vincere il campionato. Il resto, ciliegine…Gli altri parlano, noi mostriamo la forza in campo. Siamo la squadra da battere e non ci nascondiamo…la Juve? L’amicizia con Ciro Immobile, ragazzo d’oro e il ricordo dolente di essere andato via dopo il trionfo nel Viareggio. Infatti, si infortunarono tutti i terzini della Juve e venne richiamato Grosso che era fuori rosa. Mi sono mangiato le mani…Higuain, “immarcabile” nel Napoli di Sarri. E Jovetic nell’Inter. Un fenomeno…Con Daniel Ciofani un rapporto fraterno. Il primo anno, con quello che mi davano, aiutavo la mamma e lui mi prestò i soldi per prendere la patente…Pergolizzi? Curiale mi aveva avvisato: “Un martello e un motivatore: se dai tutto, è felice…Ha un accordo per il futuro? «Un progetto esiste, sia pure a parole. Il mio obiettivo è tornare in A”.
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