E’ un doppio ex della sfida tra Palermo e Licata in programma domani al Renzo Barbera. Antonio Manicone, attuale allenatore in seconda della Svizzera al fianco di Vladimir Petković, ha iniziato la sua carriera professionistica proprio dai giallo-blu nella stagione 1986/87 per poi passare al Palermo nella stagione successiva, quella della rinascita rosanero dalla C2.
Un’ottima carriera passata anche tra le file dell’Inter, Udinese, Genoa e Perugia. Abbiamo contattato l’esperto allenatore il quale ha risposto gentilmente ad alcune domande:
Antonio, Palermo e Licata si affronteranno alla prossima giornata, lei da calciatore ha vestito la maglia rosanero proprio nell’anno della rinascita dalla C2 nel 1987. Sarà una sfida affascinante per lei.
Sicuramente, sarà una partita che rimanda a bei ricordi, sia a Licata dove ho fatto un anno che a Palermo.
Per chi farà il tifo?
Difficile rispondere, sono due squadre che mi hanno dato tanto, che hanno lasciato un bellissimo ricordo in me. Il Licata è stata la mia prima esperienza professionistica, una tappa importante; il Palermo oltre che come squadra devo dire che mi ha lasciato un segno indelebile della città, dell’ambiente e della gente che ci vive, io ancora oggi sento tantissimi amici di Palermo, sono stato davvero benissimo.
Dicono che somigliavo a Tonali per il modo di giocare? Bene o male si, anche se ero un po’ diverso da lui, ogni calciatore che interpreta quel ruolo è particolare, ha una caratteristica propria.
Crede che il Palermo possa fare la “scalata veloce” come fece il Parma?
La scalata veloce come ha fatto il Parma non è tanto facile, però credo che nel giro di massimo cinque anni il Palermo possa davvero arrivare dove gli spetta, ovvero in Serie A e lo spero davvero tanto, come credo che lo sperino tutti i siciliani.
In caso di promozione in Serie C, chi riconfermerebbe dell’attuale squadra?
Guardi, io conosco bene mister Pergolizzi e lo stimo sia come persona che come allenatore, continuerei proprio con lui, è l’uomo giusto per questa squadra e può crescere insieme a questo Palermo.
Discorso-qualificazione agli europei apertissimo con la sua Svizzera, adesso dipende tutto da voi avendo tra l’altro una partita in meno.
Noi ci crediamo, con la vittoria contro l’Irlanda abbiamo fatto davvero qualcosa d’importante, è tutto nelle nostre mani e siamo contenti non soltanto per i risultati ma soprattutto per le prestazioni ottime dei nostri uomini. Ce la giocheremo fino alla fine e siamo contenti per questo.
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