«Bravo Santana, si vede che ami Palermo».
Gli ex compagni spiegano le magie del capitano.
Sono passati 17 anni e come un buon vino che invecchia è diventato forse pure migliore.
Inizia così l’articolo di Fabrizio Vitale sulla Gazzetta dello Sport , oggi in edicola. Il ritratto del capitano rosanero Santana tracciato da quattro suoi ex compagni di squadra.
Corini: “quando un giocatore riesce ancora a giocare a una certa età, vuole dire che c’è tanta professionalità alle spalle..lo stimolo che gli abbia dato il ritorno a Palermo va a chiudere il cerchio con la sua carriera“.
Barone: “Era un ottimo giocatore, forse ha fatto un po’ meno rispetto alle sue qualità, era molto legato al Palermo e secondo me la sua voglia di tornare e di diventarne un leader è stata l’estrema sintesi del rapporto con la città.”
Morrone: “Mario a Palermo ha una storia che meritava questo epilogo perché è da lì che ha iniziato a muovere i primi passi importanti. Non mi stupisce che si comporti da leader in una città in cui è amato“.
Mutarelli: “Quando l’ho conosciuto si stava affacciando al calcio professionistico, era dotato di ottime qualità e non mollava mai, c’erano tutti i presupposti perchè diventasse leader“.
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