Sconto in Corte federale d’appello.
Accolto parzialmente il reclamo dell’ex patron, adesso gli resta il Coni.
Zamparini schiva la radiazione.
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina sul Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
Zamparini era stato condannato a 5 anni di inibizione con preclusione e ieri invece la corte Federale di appello ha ridotto a 4 gli anni di inibizione.
Il tribunale federale ha escluso che Zamparini abbia potuto influenzare l’iscrizione ai campionati del 2016 e del 2017 e per tale ragione ha ridotto la sanzione “pur restando ovviamente gravi le diverse violazioni accertate, indice di una gestione economico-finanziaria e patrimoniale della società lontana dalle regole di prudenza contabili“.
Nel giugno del 2018 il Gip sosteneva che “l’esposizione delle false appostazioni contabili e segnatamente della plusvalenza da cessione era finalisticamente orientata ad ostacolare la funzione di vigilanza ed ottenere l’iscrizione“.
Ma la Corte federale d’Appello sostiene che “non può essere affermato che le predette violazioni abbiano effettivamente consentito, quale effetto, l’iscrizione della società per
mancanza di specifica prova» relativamente all’effettivo quantum di alterazione delle appostazioni contabili” .
Così scrive Giardina nel suo articolo e cioè che non c’è certezza che il Palermo anche senza la famoso operazione Alyssa non sarebbe riuscito ad iscriversi. A Zamparini adesso rimane l’ultimo tassello cioè quello di appellarsi al collegio di garanzia del CONI come ha già fatto l’ex presidente rosanero Giammarva che ha visto ridurre la sua pena da due ad un anno di inibizione.
In conclusione di articolo il giornale ci informa che adesso però Zamparini non rischia più la radiazione.
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