La Lega Nazionale Dilettanti (LND) è la prima associazione calcistica italiana ad investire sugli Esports, non sono più soltanto Academy o squadre dei top club a promuovere quindi i videogiochi.
Nel sito ufficiale della LND troviamo un’area riservata agli Esports, dove uno degli obiettivi che la Lega si propone, è quello di trasportare i valori del calcio reale a quello virtuale, a ciò è legata la promozione di qualsiasi attività che possa portare via i ragazzi dalla strada o dalle cattive abitudini.
Il calcio virtuale non deve quindi essere visto come un passatempo, ma come uno sport a tutti gli effetti, un valore aggiunto per la società, che può ritagliare a questa realtà lo spazio che merita.
E’ in cantiere il progetto della LND, ovvero quello di organizzare un campionato a livello nazionale tra il 2020/2021. Per testare questa possibilità nasce il torneo virtuale chiamato ROADSHOW 2K20 che avrà il compito di promuovere gli Esports in tutta Italia con 20 tappe nazionali, i cosiddetti tornei regionali.
La fase finale verrà disputata a Bolzano dal 20 aprile al 1 maggio, saranno tornei a 8 squadre 2 vs 2 e chi vincerà andrà a rappresentare la propria regione a Bolzano.
Quale significato può avere l’ingresso negli Esports di squadre come Roma, Empoli ed altre simili?
Nonostante l’Italia sia indietro, rispetto ai principali competitor come Inghilterra e Germania, è da segnalare un risveglio. Anche il Monza di Berlusconi ha da poco annunciato l’ingresso negli Esports. L’obiettivo che accomuna tutti i player è quello di ampliare l’ingresso in questo mondo anche ad altre squadre di calcio”.
Cosa sono per te gli Esports?
“Rappresentano una seconda possibilità, per via dei troppi infortuni ho dovuto rinunciare alla carriera reale. Grazie a questo mondo, mi sento un atleta a tutti gli effetti. E’ una chance che molti di noi non hanno potuto avere; mi auguro che venga riconosciuto il nostro valore e che non veniamo considerati ancora con l’etichetta dei perditempo”.
Il sogno di Sergio Barbera è partecipare a competizioni ufficiali, che ancora non sono presenti nel mondo Esports, l’auspicio è che qualcosa di concreto venga fatto presto.
Quanti campionati esistono in Italia ad oggi?
“Allora ne esistono quattro: due per la prima squadra che sono ESL (Electronic Sports League) la più importante a livello competitivo non solo legata a FIFA ma anche ad altri giochi. Poi si trova il VPG (Virtual Pro Gaming) in cui siamo iscritti a livello di pro club anche perché prima era l’unica competizione esistente.
Per quanto riguarda invece la parte Academy abbiamo VPL (Virtual Pro League) a pagamento, vi sono in palio premi e buoni in base al posizionamento in classifica.
Quale è l’aspirazione di questo Palermo Esports?
“Il nostro obiettivo, come squadra appena formata, è partire dal basso con il sogno di diventare una delle squadre più forti d’Europa. Già abbiamo avuto la soddisfazione di battere diverse squadre molto forti che giocano nella Top League, quindi aspiriamo a diventare i più forti di tutti”.
Il capitano poi difende questo mondo in ascesa e conclude dicendo:
“Mi rivolgo in maniera particolare ai più grandi , a quelli che sono contrari all’utilizzo della play-station ad esempio. Questo è un mondo nuovo che può aprirsi ancora di più, un fenomeno che non deve esser visto come una perdita di tempo , ma come una nuova realtà che sta creando una nuova generazione di atleti e che probabilmente verrà portata avanti dai nostri figli. Quindi coraggio, è necessario aprirsi al futuro”.
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