Un Palermo vincente, ma a due volti. Fin quando funziona in questo modo, nessuno si può lamentare anche perchè, in fin dei conti, ciò che importa davvero è soltanto il risultato e su questo, nulla da eccepire. La nostra non è una critica, ma solo l’illustrazione di un dato di fatto.
Dopo 10 giornate di campionato e 30 punti raccolti, con più o meno difficoltà, siamo in grado di fare un analisi su come le 10 vittorie del Palermo siano arrivate e non ci vuole mica un genio per capire che una differenza tra il Palermo che vediamo in casa e quello in trasferta c’è e come. Perche?
Beh anzitutto, bisogna dire che in parte, la colpa non è attribuibile alla formazione di Pergolizzi, perchè in una serie D, purtroppo, un conto è andare a giocare al Barbera e un altro è giocare invece all'”Orazio Raiti” di Biancavilla, soltanto per citarne uno, ma ne potremmo aggiungere molti altri. La differenza è abissale: cambiano le misure, le dimensioini, il manto erboso. In casa, il Palermo esprime un calcio propositivo, di un altro livello. La palla gira veloce, le occasioni sono tante e sembra quasi che i rosanero vincano le partite senza difficoltà; in trasferta si soffre di più e le gare si portano a casa in modo “sporco”.
La spiegazione è semplice: con le misure ridotte del campo anche il gioco ne risente, sia in fase di costruzione, che in fase difensiva. Nel primo caso le misure di un lancio lungo posso essere diverse rispetto alla consuetudine, così come quelle di un normalissimo passaggio. Poi per una squadra come il Palermo che gioca in ampiezza e sfrutta moltissimo le fasce laterali, questo è sicuramente un limite. In fase difensiva certamente le misure sono anche importanti: è diverso marcare in uno spazio di 15 metri piuttosto che in uno di 20. Tutto è ridimensionato e quindi, si deve essere anche più dinamici e bravi a pensare prima delll’avversario, le famose marcature preventive. Dobbiamo insomma immaginare di giocare su un campo di 100 metri e successivamente su un campetto di calcio a 8 (perchè credeteci che queste sono le dimensioni). Cambia tutto, sotto tutti i punti di vista. Ora forse il termine di paragone utilizzato sembrerebbe un iperbole, ma immaginate che in maniera più o meno intensa, sono le stesse differenze che avverte il Palermo ogni due settimane.
per il 90% dei casi, questa è la spiegazione per cui vediamo un Palermo diverso in trasferta. Lasciamo quel 10% all’aspetto mentale, perchè sia che si giochi in serie A o in Eccellenza, giocare in casa darà sempre quella spinta in più. Certo sarebbe splendido assistere sempre ad un Palermo spettacolare come quello visto ieri in caso contro il Corigliano, ma si sa, ogni partita ha la sua storia e finchè le differenze sono queste, fuorchè il decisivo risultato finale, allora ai palermitani sta benissimo così.
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