Quel figlio di Palermo mai pienamente esploso nella terra che lo ha cresciuto e che lo ha lanciato nel mondo dei grandi. Il riferimento è appunto a Simone Lo Faso.
La maglia del Palermo indossata con orgoglio per chi sin da piccolo ha sempre sognato, un giorno, di poter calcare il terreno di gioco del Barbera con la maglia rosa-nero.
Un sogno che si avverò esattamente tre anni fa, nell’ormai lontano 6 Novembre 2016. Il Palermo era in serie A, si giocava la partita Palermo-Milan terminata 2 a 1 in favore dei rossoneri con le reti di Suso, Nestorovski a siglare l’illusorio pareggio, ed il gol all’82 di tacco di Lapadula a blindare il risultato. Merito di Roberto de Zerbi attuale allenatore del Sassuolo.
Un momento indelebile impresso nel cuore del giovane ragazzo palermitano, che a fine stagione avrebbe poi salutato i rosanero per approdare a Firenze e vestire la maglia della Fiorentina. Ecco come ricordava questo evento nel post Instagram in cui salutava la squadra della propria città:
“Ho i brividi al solo pensiero.. ricordo perfettamente quando facevo il raccattapalle, sognando un giorno l’esordio in rosanero.. 6 Novembre 2016.. una data indimenticabile per me.. il giorno più bello della mia vita.. calcare la Serie A con la maglia che ho indossato per 11 anni.. è il sogno di ogni bambino che cresce per strada con un Super Santos in mano, era la cosa per cui io, la mia famiglia e i miei amici andavamo più orgogliosi.. mi avete fatto sentire importante e non c’è cosa più bella che sentirsi avvolti in così tanto affetto”.
Tanta sfortuna per Simone Lo Faso che a Firenze ha alternato poche presenze e il grave infortunio subito con la frattura del perone. Quel figlio di Palermo tornerà nella sua città un anno dopo, senza incidere. Tanto talento rimasto inespresso. Il motivo? Ai posteri l’ardua sentenza.
Probabilmente giovani così promettenti hanno bisogno di continuità e fiducia, cosa che è mancata a Palermo, che, in quel periodo, non aveva la giusta pazienza di aspettare un giovane sbocciare, con un’annata che si sarebbe poi conclusa con l’amara retrocessione e l’inizio di tanti, troppi spettacoli e magagne esterne al calcio giocato.
Forse anche il ragazzo non ha messo in mostra quanto aveva solo accennato a mostrare in termini di qualità e tecnica. E per i tifosi palermitani è rimasto uno dei più grandi punti interrogativi, un gioiello che non ha mai evidenziato la sua ricchezza.
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