Ieri cadeva il secondo anniversario della morte di «Ghito», leggenda argentina che incantò alla Favorita.
“Ringrazio Dio di avermi portato a Palermo”
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola
L’editoriale di Carlo Brandaleone su uno dei calciatori più amati dal popolo rosanero. Ieri è stato il secondo anniversario della morte del mitico attaccante rosanero che ci ha lasciati a 89 anni.
Probabilmente i tifosi piu giovani avranno soltanto sentito nominare o raccontare le sue leggende, ma per chi lo ha visto in campo negli anni 50 e 60, rappresenta un autentico mito del glorioso Palermo. Con un colpo da grande stratega Vilardo, mitico segretario del Palermo, riuscì a portare in rosanero il più forte attaccante argentino, quattro volte campione con il River Plate e vincitore della Coppa America con la sua Argentina. Come abbia fatto rimane ancora un mistero, per una società che non navigava nell’oro.
Dopo tre stagioni Vernazza passò al Milan per una grossa cifra e si realizzava forse la prima importante plus valenza del club rosanero.
Di Vernazza è rimasto poco in tv e dobbiamo limitarci a racconti o alle foto di chi quella leggenda l’ha vissuta. Di lui si diceva che aveva un tiro micidiale e non si è mai saputo se sia stato vero che abbia sfondato una rete avversaria con sua bordata.
Vernazza è tornato a Palermo nell’84 perché voluto da Ferruccio Barbera, nel 2000 e nel 2009. Nel 2000 venne a ritirare il premio “Rosanero del secolo”, indetto dal Giornale di Sicilia.
“Ringrazio Dio per avermi portato a Palermo” dichiarò ritirando il premio dei tifosi, ed ogni volta che tornava era accolto come un fratello da Tonino De Bellis.
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