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Walter Sabatini: “Zamparini era un duro, ma Pastore lo fece piangere. Ecco perchè”

Massara Sabatini Verratti palermo

Mai banale Walter Sabatini. L’ex direttore sportivo del Palermo, probabilmente il migliore visto in Sicilia durante l’era Zamparini, è tornato a parlare di un suo vecchio pupillo: Javier Pastore.

Sabatini fu l’uomo che di fatto, portò “El Flaco” nel capoluogo siciliano dopo una trattativa di oltre un mese. Le dichiarazioni rilasciare durante il “Social Football Summit” tenutosi a Roma: “Sono stato un mese in Argentina per portare Pastore a Palermo. Io non avevo alle spalle una società potente, quindi mi dovetti accodare a tutte le altre pretendenti ma alla fine lo comprammo per quasi 6 milioni, mi sembrava di vivere in una favola”.

“Un giorno eravamo in ritiro con la squadra in montagna, si stava giocando un’amichevole e chiesi a Walter Zenga (all’epoca allenatore dei rosanero n.d.r.) di far fare 5 minuti al fantasista argentino che era appena sbarcato. Lui entra, stoppa una palla, fa un tunnel e con l’altro piede manda con un lancio in profondità Fabrizio Miccoli che fa gol”.

“Mi girai verso il presidente Zamparini, che era un uomo duro e coraceo, non una mammoletta e lo vidi piangere a dirotto. Si era commosso. Ora non rivedo in Pastore il suo vero calcio, una parte del suo calcio si, ma non tutta. Pastore era l’uomo dei sogni”.

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