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Appartenenza e attaccamento, Andrea Accardi: “Orgoglioso di essere palermitano”

Uno dei punti fermi di questo nuovo Palermo per grinta e forza, uno dei giocatori in grado di garantire un peso specifico sia dentro che fuori dal campo: Andrea Accardi.

Il giocatore, palermitano di nascita e di fede, ha rilasciato quest’oggi delle parole per Il Giornale di Sicilia. Di seguito ve ne proponiamo una parte.

“La prima gara allo stadio è stata un derby di Serie B, Palermo-Messina, giocava mio cugino (Pietro Accardi, ndr) che è stato ovviamente il mio primo modello. Ero piccolissimo, lui giocava nel Palermo e non poteva che essere la mia fonte di ispirazione. Poi sono legato tantissimo a Giovanni Tedesco, che mi ha allenato nelle giovanili e che sento spesso”.

A proposito di derby, Accardi non perde occasione per parlare del prossimo match contro l’Acireale: “Con l’Acireale è una partita come le altre. Una partita da tre punti e a noi deve interessare solo questo. Semmai fino a qualche tempo fa sembrava potesse essere uno scontro al vertice…”.

Da palermitano non perde occasione per parlare dei propri tifosi: “I palermitani sono attaccati alla propria città. Poi c’è chi tifa per le squadre del nord e questo mi fa male, ma se dovessero esserci 400 mila tifosi del Palermo, spero che siano attaccati morbosamente alla maglia come me. Per noi vedere 15-16 mila persone allo stadio in Serie D, deve essere un motivo di orgoglio. E io sono orgoglioso di essere palermitano.”

 

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