Nell’appuntamento del Giovedì intitolato “Siamo Aquile” è intervenuto ai microfoni di Trm, il centrocampista albanese Erdis Kraja, un giocatore che si è conquistato la maglia da titolare e che sta conquistando il cuore dei tifosi con le giocate e anche con i suoi gol.
Ecco le sue parole sull’ultima vittoria rosa-nero:
“Giugliano è stata una partita decisiva, era importante dare continuità, nonostante la difficoltà del primo tempo, siamo riusciti a portarla a casa. Dalla sconfitta con il Savoia abbiamo imparato tanto, tutte le partite sono toste, e lo sarà anche quella contro l’Acireale.
Pergolizzi ha scelto di far riposare molti giocatori, Kraja è uno di questi, commenta così, il centrocampista albanese, anche in merito alle motivazioni:
“Il calo fisico può capitare, e ci sta che Pergolizzi faccia rifiatare alcuni giocatori:è il mister che fa le scelte e vanno rispettate”.
Quanto ha influito la sconfitta contro il Savoia, nella trasferta di Palmi?
“Con la Palmese, può darsi che portavamo le scorie del Savoia, ma in trasferta non è mai facile, può capitare di sottovalutare le squadre, secondo non è successo nel nostro caso. Credo influisca il campo ridotto e situazioni diverse di gioco che variano da casa a trasferta“.
Il Palermo che limiti ha?
“Non parlerei di limiti ma di accorgimenti, abbiamo la squadra per vincere il campionato e dominarlo. Dobbiamo rimanere compatti, le vittorie passano da noi. L’esperienza degli over è fondamentale per noi under, perché ci riprendono quando voliamo sulle ali dell’entusiasmo, portandoci con i piedi per terra”.
Ci sono stati altri sport prima del calcio?
“Il calcio è stato il mio primo amore, sin da piccolo, mio padre mi ha introdotto a questo splendido sport.
Compagni insieme del settore giovanile dell’Atalanta anche Andrea Rizzo Pinna…
“Rizzo Pinna è stato mio compagno anche all’Atalanta, non conosco le dinamiche con la società ma so che è un giocatore di qualità e sono questi giocatori che danno una grande mano nel momento del bisogno, dispiace non vederlo parte attiva di questo progetto“.
E sul pubblico rosa-nero Erdis Kraja può solo tessere lodi:
“Mai vista una cornice di pubblico così, le prime partite le sentivo particolarmente, mi metteva in soggezione, ma dopo sono sicuramente un 12esimo uomo in campo, una spinta in più. Al fischio dell’arbitro però tutto viene dimenticato e ci si concentra esclusivamente sul campo”.
Cosa significa segnare al Barbera?
“Il gol è un momento incredibile, soprattutto per me che non segno spesso e al Barbera tutto è raddoppiato. Il numero 73 è dedicato a mio padre, è la sua data di nascita, devo tutto a lui e ai suoi sacrifici”.
Sogno nel cassetto?
“Il mio obiettivo è di raggiungere la serie A con il Palermo, magari è a lungo termine ma è un presupposto che voglio prefiggermi”.
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