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Langella: “Sono tifoso del Napoli ma la mia missione è portare i rosa in A”

Diciannove anni, nato a Livorno da genitori partenopei, ha vissuto a Pisa. Specialista della D, lo scorso anno ha conquistato la promozione con il Bari.
“Dopo la maturità lo scorso anno, ora ho deciso di iscrivermi all’università ma lo farò online perché non posso frequentare”.
“Ho la maglia di Hamsik incorniciata sopra il mio letto e sogno di essere allenato da Sarri, nonostante la Juve”.
La schedaChristian Langella è nato a Livorno il 7 aprile del 2000, ma ha sempre vissuto a Pisa. Cresciuto nel settore giovanile dell’Empoli, è approdato al Pisa nella stagione 2016/2017. In rosanero ha giocato quindici partite su sedici, ma mai per novanta minuti di fila, alternandosi con Kraja. È ancora alla ricerca del primo gol, ma ha già messo fra le statistiche un assist. Pergolizzi lo impiega come mezzala.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.

Diciannove anni e mezzo, ma già un debutto in C e un campionato vinto con il Bari in D.. .
Inizia così l’articolo di Valerio Tripi che intervista Christian Langella, il centrocampista rosanero che conosce la categoria per averla giocata e vinta lo scorso anno col Bari.

Vi riportiamo alcuni passaggi dell’intervista che potete trovare integralmente su Repubblica in edicola:
“Ci sono molte similitudini fra Bari e Palermo, sono due piazze importanti che hanno avuto un fallimento e che sono chiamate a ripartire subito..A Pisa ho fatto l’esordio in C a 17 anni, l’anno dopo avrei rischiato di trovare poco spazio e ho deciso di andare a Bari… Quest’anno ha chiamato il Palermo e mi sono detto che sarebbe stata una bella opportunità da sfruttare..Mi piacerebbe riuscire a fare la scalata con il Palermo, ma ci penseremo a fine campionato.. Qui a Palermo ho legato con tutti gli Under, capita che usciamo tutti insieme con la nostra guida Alberto Pelagotti che ci porta sempre con lui come se fossimo suoi figli … fare il dirigente sportivo o l’allenatore. Ma per il momento penso a giocare e che è meglio avere un salvagente, il classico pezzo di carta. Nel calcio non si sa mai, alla fine è meglio crearsi una seconda opzione..”
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