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L’inferno del Savoia e quella lettera inopportuna del direttore generale

Il match Savoia-Palermo sembra già iniziato a distanza, sebbene quello sul campo è in programma il 22 marzo.
Botta e risposta Sagramola-Mazzamauro e l’opportunità di abbassare i toni e lasciare che sia il campo l’unico giudice severo.
In una giornata apparentemente di quiete e distensione, arriva come un fulmine la lettera del direttore generale del Savoia Giovanni Rais, pubblicata sul profilo facebook della società campana.

Quando si vogliono smorzare i toni, i contenuti dovrebbero essere un tantino diversi, cosa che invece purtroppo non traspare dalla parole del dirigente campano, che parla di inferno, fame e bava alla bocca (ovviamente sportivamente). Con tutta la sportività possibile, questa lettera è decisamente inopportuna. Anche se il Palermo non viene mai menzionato apertamente, il riferimento è più che ovvio.
“Mi tocca dirlo, e non perché il mio Presidente abbia bisogno di rinforzi, sa perfettamente quello che dice, quando lo dice e come lo dice. Però, perché c’è la necessità di strumentalizzare le parole? Perché c’è necessità di creare sfumature là dove non esistono? I 90 minuti sul campo che sanciscono le vittorie o le sconfitte non possono trasformarsi in base a quanto viene detto sui social. Trascinando nel vortice dell’odio direttori, AD e tifosi, un odio che non ha ragione di esistere anche perché sarà sempre il campo a sancire chi merita e chi deve rendere gli onori. Il vero problema è che si crea ad arte sempre la polemica della quale, in Italia, non se ne può fare a meno, su tutto. Si è voluto mistificare questo dualismo come la celebre storia di Davide e Golia. Io ci sto a fare la parte di Davide, e noi lo siamo Davide al cospetto di Golia, per tanti motivi. Però fatemi e fateci fare la parte di Davide. Condannati, spacciati dati per morti, invece siamo lì, a 3 briciole dallo scalpo. Magari non lo prenderemo lo scalpo, però ci siamo arrivati vicino perché abbiamo una grande presidenza che ha fatto degli sforzi importanti, un signor allenatore con idee chiare e professionalità da vendere, un gruppo di ragazzi che corre, si diverte e fa divertire perché sanno giocare a calcio, uno staff che professionista non lo è ma che lavora con orari da professionisti senza risparmiarsi mai, una città che ci segue e che ci apprezza e che mai fa mancare l’incitamento. Noi, tutti, per quello che facciamo siamo dei super eroi: chi non sa non conosce i sacrifici, le ansie, le privazioni, la tensione, la voglia di fare bene, le trasferte interminabili, ma conosciamo anche la gioia adesso di stare lì che ci ripaga di tanto lavoro fatto e frutto di un importantissimo valore imprenscindibile, il GRUPPO. Tutto fa gruppo, i ragazzi negli spogliatoi, lo staff che si confronta, i dirigenti uniti alla presidenza, il pubblico della Curva, dei Distinti e della Tribuna, la stampa, la gente che vuole bene al Savoia, che non è poca.
Allora è giusto che ognuno faccia il proprio percorso perché noi faremo il nostro senza guardare in faccia nessuno perché nessuno ha guardato in faccia noi quando siamo stati in difficoltà, quando questa Società, nella sua storia, è stata in balia delle onde e chi poteva salvarla ha invece dato la mazzata finale. Questo non succederà più finché ci sarà questo Presidente e questa dirigenza. Questa è l’unica certezza che ho.
Poi altro non ho, però Golia tu che sei bello, grande, forte, io ti rispetto, rispetto te e la tua storia, ma sono stato nella tua tana e non mi hai fatto paura, ora devi venire ad incontrarmi all’inferno e noi abbiamo fame e la bava alla bocca che ti aspettiamo.
Sempre sportivamente parlando si intende”.

(Dg Giovanni Rais)

Alle parole del Direttore Generale del Savoia non va aggiunto altro se non un richiamo al buon senso e alla realtà dei fatti.
Il Savoia sta svolgendo un ottimo campionato ed è ad oggi una rivale temibile per il Palermo e gli obiettivi che la società si è prefissata fin dalla sua fondazione.

Ma appunto per questo, dato il grande spessore tecnico che contraddistingue il Savoia, sarebbero da evitare certi commenti al limite della sportività e dell’agonismo. Alzare i toni, invitando gli avversari a presentarsi dinnanzi un “inferno” non fa altro che svilire la bella competizione tra due squadre importanti.

Va ricordato, oltretutto, che i campani hanno vinto la partita al Barbera con i mezzi a loro disposizione. Ciò, però, non li giustifica ad adottare un tono di arroganza e presunzione: nessun Davide e nessun Golia, dunque.

Due colossi si stanno sfidando in Serie D, e due colossi non hanno bisogno di evocare alcun inferno.