Una partita sicuramente altalenante quella di Juan Mauri, che aveva un compito arduo: sostituire una vera e propria pedina del centrocampo rosanero, Martin.
Non solo, doveva anche in qualche modo farsi conoscere dalla piazza e dalla tifoseria perché fino a quel momento Mauri era stato per il Palermo un oggetto misterioso o quasi, di cui si potevano intravedere le caratteristiche, ma non se ne conoscevano le potenzialità.
Aveva quindi con il Marsala la sua grande chance: 90 minuti per dimostrare di poter dire la sua in questo gruppo di uomini, e in fin dei conti, si può adesso affermare che Juan non ha deluso.
Forse la frenesia, la voglia di far vedere a tutti i costi di poterci stare dentro a questa squadra, lo hanno portato a volte a sbagliare passaggi semplici, ma Juan Mauri ha anche dato tempi di gioco alla squadra, qualità e sicurezza. Non è Martin di certo, pero’ sappiamo che su Mauri adesso si puo’ fare affidamento.
Quanto poi era difficile decidere dal dischetto la palla dell’1-0? Con il senno di poi, adesso tutto sembra facile, ma essere cinici, tecnici, freddi, saper battere bene i rigori, non è roba da tutti, e Mauri lo ha voluto davvero battere quel rigore, se l’è sentita, si è caricato la responsabilità della squadra sulle spalle, ed è andata bene.
Non erano i suoi primi 90 minuti da titolare: anche con il Nola in trasferta aveva avuto modo di mettersi in mostra.
Ma c’è da fare una grande sottolineatura: abbiamo imparato a conoscere il Palermo da trasferta e il Palermo in casa, ed anche se in queste ultime gare, la squadra rosa-nero ha subito un rallentamento soprattutto tra le mura amiche per quanto riguarda il gioco, a Nola il campo era un fattore da non sottovalutare, o forse un alibi che possiamo ancora tenere in considerazione finché valido.
Palermo-Marsala è stata una partita ad ampi tratti simili a quella di Nola, nel deserto del gioco, nel buio delle idee, c’era qualche lampo di genio: a volte veniva da Felici, o da qualche avanzata tra le linee proprio di Mauri che poteva contare solo su un Vaccaro non sempre così lucido nel crossare.
La tecnica a Mauri non manca così come la personalità ed il coraggio, di buon auspicio per chi dovrà lottare per conquistarsi il posto da titolare per questa stagione e chissà anche la prossima; intanto Juan ha battuto i primi colpi dimostrando di esser presente per la causa rosanero.
E in quell’abbraccio verso Santana dopo il gol realizzato dal dischetto forse c’è la sintesi di tutto, di un gruppo unito e compatto, che mira ad un unico obiettivo: la serie C.
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