Nel 1992 la retrocessione in C arrivò all’ultima giornata, ma al tecnico che era subentrato c’era poco da rimproverare.
A fine stagione un passaparola su quanto successo nella partita fra Piacenza e Taranto portò ad un’inchiesta della Figc.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola .
La scorsa settimana Gianni Di Marzio ha compiuto ottanta anni. E in questi ottanta anni ha fatto di tutto nel calcio…a più riprese è stato consulente di Zamparini.
Inizia così l’editoriale di Carlo Brandaleone che partendo proprio dall’esperienza vissuta sulla panchina rosanero da Di Marzio, racconta la storia della combine che nel 1992 condannò il Palermo alla retrocessione.
All’ultima gara Di Marzio uscì dallo stadio fra gli applausi nonostante il Palermo fosse retrocesso. Ma scoppiò uno scandalo un po per caso. Si scoprì, anche se la Procura Federale non riuscì mai a provarlo, che il Piacenza aveva dato il via libera al Taranto per vincere fuori casa la gara (non vinceva in trasferta da 2 anni) e salvarsi proprio a danno dei rosanero.
Tutto nacque dalla sfuriata di un giocatore non consenziente che sbotto tornato a casa , con la moglie. Molti compagni avevano fatto vincere il Taranto.
La signora lo raccontò ad un amico palermitano che lo disse alla colf di un redattore del Giornale di Sicilia. Il giornale pubblicò la notizia, la Figc aprì l’inchiesta ma tutto fu archiviato
perché i protagonisti della vicenda (la moglie del calciatore anzitutto) non erano tesserati, non potevano essere ascoltati dalla Procura della Figc e le registrazioni non potevano essere acquisite come prove , scrive Brandaleone in chiusura del suo articolo.
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