Il calcio femminile è un mondo quasi nuovo per il 2020 che ha imparato ad apprezzare le ragazze che giocano a pallone solo dopo un mondiale stratosferico. A dirlo è Milena Bertolini, ct della nazionale italiana, paladina delle donne che si rende conto che nonostante i grandi risultati raggiunti, ci sia ancora tanto da fare per scardinare i pregiudizi sulle donne che giocano a calcio, soprattutto in Italia.
“Date alle donne un’occasione adeguata. Esse saranno capaci di tutto.”- Citando Oscar Wilde, Milena Bertolini vuole esortare le sue ragazze a non mollare mai, di fronte a nessun ostacolo e a nessuna situazione.
Di recente l’allenatrice ha ricevuto a Messina il premio “Mimmo Barbaro” ed è stata ospite del Cus, investita da applausi e scatenando vari spunti di riflessione, come illustrano le pagine di Repubblica.
Ed è proprio a Messina che secondo il ct dovrebbe esserci in futuro un’amichevole internazionale:
“Io quotidianamente rompo le scatole alla nostra federazione perché voglio giocare più spesso al Sud. A Palermo siamo state accolte benissimo trovando un calore unico e un entusiasmo pazzesco. Vorrei anche girare nelle scuole, portare le testimonianze delle nostre ragazze, raccontare le loro storie“.
Milena stessa ha fatto molti sacrifici nella sua vita, la chiamavano “Mario”, quando nel suo quartiere mostrava qualità fuori dal comune.
“Mi allenavo esclusivamente con i maschi, non poter giocare con le bimbe mi faceva stare male, mi faceva stare male perché alcune battute, alcuni sguardi, alcuni comportamenti lasciano una traccia indelebile nello spirito di una bambina“. Di fondo esiste ancora in Italia un profondo problema culturale continua la Bertolini:
“Ancora oggi purtroppo in Italia molti pensano che una ragazza che giochi a calcio sia strana e fuori dagli schemi“.
Difensore ad altissimi livelli, più di 150 presenze con la maglia della nazionale, prima della guida come allenatrice del mondiale delle azzurre dopo ben vent’anni di assenza. Prima difensore in campo, adesso difende Milena i diritti di tutte le donne in genere:
“Negli anni le donne hanno acquisito dei diritti che non devono mai esser dati per scontati. Le bambine hanno diritto di poter giocare a calcio senza barriere e stereotipi. Perché spesso sono le mamme stesse ad ostacolare le bambine“.
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