E’ sotto gli occhi di tutti la grande prova sfoderata dal giocatore palermitano Ficarrotta.
E forse le sue giocate, le sue sgroppate sulla sinistra sono state messe in risalto in contrapposizione ad un periodo buio in cui l’estro dell’attaccante era stato messo in ombra da momenti di pura follia come l’espulsione rimediata contro il Savoia o partite in cui il n°14 era sembrato assente, inconcludente.
Il peso della piazza e l’ansia di volere dimostrare a tutti i costi di tenerci a questa maglia e di essersi sudato tanto questo posto, e l’approdo nella squadra della propria città avevano avuto la meglio sulle indubbie qualità del giocatore viste però a sprazzi.
Eppure la svolta proprio come quando il destino sembra bussare alla porta, è arrivata proprio contro la squadra che lo aveva fatto esaltare all’andata e lo aveva reso protagonista delle luci della ribalta: ovvero l’FC Messina.
In quell’occasione aveva regalato i tre punti con una punizione magistrale, in una partita forse ancora più complicata di quella disputata al Barbera.
La partita di domenica scorsa però regala qualcosa in più: entrato dalla panchina con il piglio giusto ha cambiato marcia ad un match soporifero per lunghi tratti, in uno stadio che forse temeva anche le avanzate convincenti di un Messina all’arrembaggio ma che si è arreso di fronte ad un Ficarrotta che aveva domenica qualcosa in più.
L’arma del riscatto, la forza intensa ed ardente di voler stare dentro un gruppo. L’arrivo di Floriano sembrava avergli sbarrato o precluso qualche chance, ma forse anche l’arma della concorrenza fa scattare nei giocatori qualcosa d’indefinito che mette in moto la determinazione.
Non esistono più ostacoli, stanchezza o allenamenti a metà: è arrivato il momento di pedalare, perché non potrebbero esserci seconde opportunità.
Ficarrotta ha capito l’antifona, come tutti si è messo a disposizione della squadra e ha servito un assist al bacio per il 2-0 di Sforzini, concedendo sempre respiro alla manovra di gioco del Palermo da quando è entrato in campo.
Che sia questa la “partita della maturità” per il giocatore palermitano, che pensi unicamente al campo, a far bene nel corso della gara, che non viva la pressione della piazza.
Palermo sa riconoscere l’impegno e sa esaltare i palermitani che mettono l’anima e il cuore oltre l’ostacolo, anche quando sbagliano.
Che adesso Ficarrotta sia un titolare o il primo sostituto utile, poco cambia, il tifoso vuole sempre vedere sudore, impegno e sacrificio. Proprio come il giovane Silipo che esce sempre tra gli applausi del Renzo Barbera!
Lo stesso Sagramola in questi giorni ha speso delle parole per l’attaccante rosanero: ” Ficarrotta è un grandissimo giocatore, quando si renderà conto di poter fare la differenza, farà il salto di qualità definitivo“.
E’ giunta l’ora di Ficarrotta: promosso a pieni voti, il talento va coltivato giorno dopo giorno, partita dopo partita, per non far credere che sia stato tutto un fuoco di paglia.
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