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All’oratorio si torna a giocare: senza far troppo “rumore”, Mirri si schiera contro quel giudice che non è stato bambino

Una manifestazione di solidarietà quella che si è svolta ieri nell’oratorio della parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesù di Palermo, divenuta nota ormai come il campo della discordia dove hanno prevalso le ragioni di condomini forse troppo presi da interessi dell’oggi e che hanno tolto ai bambini anche il piacere del gioco, dello schiamazzo educato e composto, di un pallone soprattutto che scorre in mezzo alle gambe degli avversari e che fa sognare in grande almeno per un attimo tanti bambini.

Questa “rumorosità intollerabile” ha messo fine, per mezzo dell’ordinanza di un giudice, come riporta il Giornale di Sicilia, alle attività ricreative e sportive, in particolare l’uso della palla, finché non saranno effettuati lavori di adeguamento per insonorizzare le mura del campetto, e anche in quel caso le attività saranno consentite con una organizzazione molto restrittiva.

La parrocchia guidata dai Fratelli missionari della misericordia ha presentato reclamo e la seconda sezione civile del Tribunale ha affidato a un consulente il compito di studiare il caso e trovare una soluzione tecnica efficiente e non troppo onerosa.

Ma in attesa di sviluppi della vicenda il Centro Sportivo Italiano ha organizzato un pomeriggio di sostegno alle attività di tutti i gruppi della città.

A sostegno di una situazione alquanto assurda, è intervenuto a sorpresa anche Dario Mirri per dire no a chi vuole impedire che dei bambini possano davvero liberamente giocare a calcio, una mobilitazione che ha toccato i vertici più alti della società civile.

Perché forse quando si tocca qualcosa come i sogni dei bambini, la tradizione di un paese che in mezzo agli oratori è cresciuto, che con un pallone tra i piedi ha passato i pomeriggi … forse è davvero troppo.

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