Dopo le dimissioni, torna a parlare per la prima volta l’ex tecnico dei peloritani. Il mister ha voluto fare chiarezza sulle vicissitudini che lo hanno portato alla drastica decisione, soffermandosi inizialmente sul buon avvio della sua squadra, con 4 vittorie su 6 partite e successivamente sull’insediamento di un nuovo membro (di qui non ha voluto fare il nome) all’interno della società, reo di aver remato contro lo stesso allenatore. Ecco le parole del figlio d’arte in esclusiva ai microfoni di GoalSicilia.it
Intanto quasi nostalgicamente il mister si sofferma sull’ottimo avvio della sua squadra: “Quando sono arrivato la squadra mi diceva che fino a quel momento, con i due allenatori precedenti, non si era mai allenata e che non vedeva l’ora di lavorare tanto e bene. Inzialmente lo abbiamo fatto anche al di sopra delle mie aspettative: nelle prime sei partite ne abbiamo vinte quattro giocando anche molto bene e perso di misura contro Palermo e Savoia fuori casa”.
Poi punge il volto misterioso che si è insediato in società e di cui non pronuncia il nome: “E’ stata inserita una figura dirigenziale che io non conoscevo e piano piano ho notato che dall’interno mi si lavorava un po’ contro. Anche ultimamente, gli ultimi acquisti che io non avevo chiesto, hanno cominciato a mettermi in discussione quando invece la squadra, fino a quel momento, era felicissima di come veniva allenata”.
Il tecnico, dopo aver affermato più volte durante l’intervista che qualcuno ha voluto il suo esonero conclude con parole decisamente forti: “Sono pentito amaramente, già l’anno scorso mi ero pentito di essere andato a Gela. So di non poter lavorare come voglio in questa categoria, purtroppo mi sono fatto abbindolare dalla storia di questa società ma, nonostante all’inizio tutto sembrava professionale, ancora una volta sono andato incontro al peggior dilettantismo”.
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