Cosa vogliono fare loro o cosa vogliono fare le loro società di appartenenza? (quelle che sono proprietarie del loro cartellino in termini contrattuali). Diciamo che esiste un rapporto, non obbligatoriamente equilibrato. La novità di oggi è che conta, oltre che la volontà della squadra che possiede il cartellino di questi “gioielli”, anche quella del giocatore che, a questo punto, diventerebbe una priorità.
Ricordiamo sempre che all’apice di una o dell’altra tendenza passa un’obiettivo imprescindibile: la promozione. Se infatti la squadra di Pergolizzi riuscisse a fare il salto di categoria, allora la strada per riconfermare i vari Silipo, Peretti, Langella e Felici sarebbe un po più in discesa. Qualora dovesse venire a mancare questa, sarebbe tutto inutile (o quasi).
Siamo sicuri, tornando al nostro dilemma originario, che ci sia uno squilibrio tra la volontà dei club e quella dei giocatori, a favore della seconda. Provando ad entrare nella testa di ognuno di loro, cominciamo il nostro gioco “psicanalitico”.
Così se tutti quanti fossimo Andrea Silipo, che cosa sceglieremmo? Restare al Palermo per diversi motivi: la possibilità di giocare in un campionato professionistico (promozione permettendo) all’età di soli 19 anni (essendo già proiettati al prossimo anno) in una squadra come quella di Viale del Fante, il cui progetto è chiaro e si traduce nella volontà di salire quanto prima nel calcio che conta davvero. Il caso contrario proietterebbe il “Baby” rosanero nuovamente nella primavera della Roma, in un campionato non professionistico e giovanile. La volontà della Roma, che possiede il cartellino del giocatore, non deve spaventare, a nostro avviso, Sagramola e il resto della “squadra” mercato. La rosa capitolina non ha certo bisogno di un giocatore come Silipo per raggiungere i suoi obiettivi stagionali e ovviamente preferirebbe fargli fare le ossa in Primavera.
Analogo discorso si potrebbe fare per Peretti. La crescita del ragazzo è sotto gli occhi di tutti e il suo valore, sta spiccando il volo in maniera esponenziale. Il giovane difensore centrale (all’occorrenza terzino) potrebbe decidere di giocare ancora un anno in rosanero e anche in questo caso, la sua voglia di restare in Sicilia potrebbe subordinare fattori di altro tipo. Il Verona, splendidamente al 6° posto della classifica di serie A, non ha certo bisogno di un giocatore forte e di prospettiva sì, ma pur sempre proveniente dalla serie D. Restare al Palermo garantirebbe al giovane di crescere in un campionato professionistico e accumulare esperienza. Anche in questo caso i pensieri del giocatore possono essere fondamentali per un futuro ancora nel capoluogo siciliano.
Lo squilibrio si assottiglia per le altre sorprese di questa squadra e stiamo parlando di Langella e Felici. Il primo, di proprietà del Pisa, potrebbe essere condizionato dalle sorti del club toscano che in questo momento si colloca appena una spanna sopra i play out e che in caso di retrocessione, potrebbe chissà far rientrare Langella in sede. La sua volontà potrebbe anche in questo caso, tuttavia, risultare decisiva. Il Pisa non opporrebbe muro e a determinate condizioni (flessibili) potrebbe decidere senza troppi pentimenti di lasciare il giocatore ancora a Palermo e puntare su giocatori che conoscono meglio la serie C. In caso di salvezza il problema quasi non esisterebbe.
Felici invece, è di proprietà del Lecce. Il club pugliese è al momento, tra le squadre in zona rossa, la favorita per la salvezza nel massimo campionato italiano. il giovanissimo esterno d’attacco sta facendo molto bene al Palermo e i dirigenti salentini, su consenso di “professor” Liverani, potrebbero dare il via libera per il rinnovo del prestito.
Ci risulta che ci sia già stato un contatto tra le società di questi giocatori (Verona,Lecce,Pisa e Roma) e il Palermo, al momento del tesseramento degli stessi. I rosanero hanno ovviamente espresso la volontà di rinnovare il prestito in caso di promozione ma come è logico che sia, sarà un argomento rimandato ad Aprile-Maggio. La novità ad oggi, è che la volontà del giocatore può essere decisiva nelle diverse trattative.
Ma siamo sicuri che questi giocatori siano adatti ad un campionato ostico come la C?