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La palla “gode”, le ali decidono: l’aquila rosanero rimane alta nel cielo

Un Palermo atipico, strano per certi versi, quello visto oggi al “Renzo Barbera”. Se la palla potesse parlare ci spiegherebbe sicuramente il perchè e se potesse esprimere dei sentimenti, sorriderebbe senza alcun dubbio, almeno per oggi. Proprio la sfera di gioco oggi, andava infatti a velocità doppia rispetto al solito: “cantava”, “suonava”.

Tante occasioni, una partita vivace e un 4-0 finale che poteva essere ancora più rotondo se Floriano non si fosse divorato le tantissime occasioni avute nel primo tempo o se Langella, al tramonto dello stesso, avesse messo in rete quel pallone poi rovinosamente “scarabocchiato” in curva Sud. Tutti dettagli, tutte parole, che anche noi addetti ai lavori non siamo soliti scrivere, semplicemente perchè le Domeniche non offrono mai (o quasi) questo scenario. Motivo per cui possiamo definire il Palermo “atipico” questa sera, una squadra non “pergolizziana”.

“Beh, a dispetto del modestissimo Nola” direbbe qualcuno. Non è così. I rosanero hanno sempre offerto la stessa prestazione scialba a prescindere dal livello dell’avversario e nella maggior parte dei casi hanno sempre sofferto, anche se alla fine portato a casa il risultato, che è sempre l’aspetto che conta di più nel calcio. Questa è la vittoria dedicata a coloro che, rassegnati, pensavano che la squadra di Pergolizzi sarebbe andata avanti da qui fino a fine campionato con il solito gioco e con il solito “golletto”. Non che questo aspetto sia di primaria importanza a 8 giornate dalla fine, ma adesso chissà che nelle ultime giornate non si possa vedere un po’ di spettacolo (con tutti i limiti del caso) e qualche golletto in più.

Questa è la vittoria di una vera aquila e mai come oggi questo appellativo veste benissimo l’SSD Palermo. Un’aquila che è stata sempre in vetta e le cui ali hanno sempre funzionato, anche alla 26° giornata, quando queste hanno addirittura deciso il match contro il Nola. Felici e Floriano, le ali d’attacco che la decidono e che si muovono all’unisono come poche volte visto in questa stagione.

Al termine di questa bellissima giornata, il tifoso deve godersi il momento e la prestazione sopratutto. Successivamente, deve sperare che la continuità di ritmo, intensità e qualità vista oggi nell’arco di tutti i 90 minuti, l’aggressione alla partita fin dal primo istante di gara e la voglia di dominarla già nel tunnel che porta al rettangolo verde, siano presenti anche nelle restanti 8 partite. Se è vero che infatti è difficile chiedere una progressione nel gioco proprio quando il campionato è ormai giunto al termine, è altrettanto veritiero che al Palermo di punti ne mancano 18 per avere la matematica certezza della promozione. La partita di oggi ha dimostrato che un miglioramento del gioco è ancora possibile se si riparte da qui: da una palla che “gode” e da ali che decidono.