Mai così attuale il discorso rimborso sui biglietti acquistati dai tifosi per le partite di calcio a cui probabilmente non potranno assistere. Un discorso che si era già fatto impellente prima ancora che esplodesse l’allarme coronavirus e che una pronta risposta dei club venisse ora richiesta con urgenza anche dall’Antitrust.
Lo rende noto Repubblica che avanza quelle che sono le proposte sul tavolo in questi giorni portate avanti da alcuni club di serie A che vogliono venire incontro ai tifosi che dovranno rinunciare ai soldi già sborsati per le partite precedentemente rinviate: restituire i soldi dei biglietti ai tifosi, restituire una quota dell’abbonamento agli abbonati, in caso di partite giocate a porte chiuse.
E’ un sacrosanto diritto dei tifosi quello del rimborso del biglietto, o di parte dell’abbonamento qualora non venga garantita la visione della partita allo stadio, e la questione viene ora discussa dall’Autorità Antitrust.
Essa aveva già aperto un’indagine contro quelle società che si erano dimostrate non proprio in regola già a Gennaio: tra queste anche l’Atalanta che però già si sta mobilitando per il rimborso del biglietto per la partita contro il Sassuolo; una mossa che sarebbe un primo passo per le richieste dei tifosi. In tal senso si muove anche l’Udinese, anch’essa formalmente indagata, così come la Roma e il Milan che ha dato disponibilità al dialogo.
Già l’anno scorso, secondo un’indagine emersa dal Codice di Consumo, l’acquisto di biglietti ed abbonamenti sarebbero vessatori e danneggerebbero molti consumatori(non esiste rimborso ad esempio nemmeno in caso di rinvio del match).
A questo punto, i funzionari dell’Autorità Antitrust vanno in Internet ed esaminano i contratti di tutte le squadre di Serie A (stagione sportiva 2018-2019). Questo primo esame “assolve” otto squadre. L’Autorità Antitrust apprezza, in particolare, la linea del Torino che è dalla parte dei suoi tifosi in modo totale. Dodici squadre, invece, sono sospettate di imporre ai propri sostenitori delle clausole penalizzanti, vessatorie.
Dopo questa sollecitazione, Bologna e Parma si allineano ad aggiustare il tiro, mentre altre squadre di serie vengono nuovamente sgridate affinché rispettino i propri sostenitori con misure a norma.
Molto spesso a causa di alcune clausole presenti nei contratti, lo squilibrio delle colpe è tutto contro i consumatori, e le società tendono a non prendersi troppe responsabilità, per via anche di una scrittura non troppo trasparente e comprensibile delle clausole stesse per l’acquirente del biglietto o dell’abbonamento.
Dopo la sollecitazione dell’Antitrust, società come Atalanta ed Udinese hanno ritenuto opportuno tutelare i propri tifosi e hanno rivisto le proprie clausole; chissà che questa emergenza non possa portare a qualche cambiamento e tutela maggiore per i tifosi.
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