ll Direttore Generale del Savoia, Giovanni Rais, ha rilasciato alcune dichiarazioni al portale ufficiale della società campana. Ecco i temi trattati, primo tra tutti, l’emergenza Coronavirus.
L’emergenza Coronavirus non ha risparmiato il calcio: da rappresentante dell’U.S. Savoia 1908, può delucidarci circa le contromisure adottate dalla Società? “Abbiamo sospeso le attività del settore giovanile. Ai calciatori della prima squadra sono stati destinati non uno ma più spogliatoi; ognuno ha a disposizione la sua borraccia. Stiamo sanificando gli ambienti, evitando agglomerati di persone in posti ristretti e mettendo in atto ogni misura preventiva al fine di evitare contagi”.
Le partite della 27. a giornata di campionato del girone I di Serie D sono state rinviate a data da destinarsi e, stando alle comunicazioni ufficiali, le prossime si disputeranno a porte chiuse. Qual è la posizione del club a riguardo? “Più che porre l’attenzione sul giocare a porte aperte o chiuse, adesso dobbiamo far fronte a questa emergenza nazionale. Si conosce ancora ben poco di questo virus e non è chiara la proporzione del contagio. Credo che il calcio, in questo momento, non sia prioritario: poi ci sarà tempo per parlarne. Al momento, quindi, senza garanzie per la salute, ritengo non ci siano i presupposti per giocare“.
In quanto Direttore Generale, si sta muovendo e creando collegamenti con le altre società calcistiche: l’idea è di far fronte comune? “In queste ore ci stiamo consultando tra di noi, nel discorso sono comprese società di tutta Italia, per far sentire la nostra voce e portare la tematica all’attenzione dei vertici del mondo del calcio. Le squadre dilettantistiche sono in difficoltà per due motivi: dovremmo giocare a porte chiuse, senza dimenticare che non ci sono garanzie relative alla nostra salute”.
Chiudiamo con un messaggio alla comunità di Torre Annunziata. “Ho letto di un’iniziativa da parte dei nostri tifosi che mi ha davvero commosso: sarebbero disposti a contribuire economicamente, acquistando il biglietto, nel caso in cui il Savoia debba giocare a porte chiuse. Ciò fa capire quanto sia grande il cuore dei tifosi oplontini e quanto attaccamento alla maglia bianca ci sia in città. Spero, invece, che riusciremo a giocare a calcio ed a farlo con il nostro pubblico presente sugli spalti. Al di là del discorso economico, ci danno un apporto umano che non è paragonabile al costo del biglietto”.
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