Diciamolo francamente: hanno fatto completare il turno odierno così possono discutere con una classifica definitiva in mano.
Hanno decisamente forzato la mano per mettere quantomeno un punto da cui ripartire. Certo c’è Sassuolo-Brescia da giocare domani, ma è assolutamente ininfluente per decidere la vetta della classifica.
E’ evidente, dopo il polverone di questa mattina, che si andrà sicuramente verso questa direzione: lo vuole l’Assocalciatori di Tommasi, lo chiede il Ministro per lo Sport. Andrà così.
Se il presidente Gravina (Figc) dichiara che al primo positivo il torneo potrebbe fermarsi,
se altre categorie hanno già trovato giocatori contagiati, perchè la serie A dovrebbe essere immune?
Se dunque si dovesse procedere verso questa decisione drammatica, creerebbe sicuramente tante difficoltà per finire regolarmente il campionato.
Il calendario è già molto stretto e prevedere turni di recupero appare davvero difficile. O si sposta l’Europeo oppure è finita qui. Non ci sono norme Figc che regolano eventualità di questo tipo per cui non esistono regole per stabilire chi ha vinto lo scudetto.
Niente regole ma potrebbe prevalere il buon senso: vince chi è al comando al momento dell’interruzione. Buon senso che fa già parte della Formula 1 o del Golf. Sport nei quali, se per motivi gravi, viene interrotta una competizione, vince chi è al comando nel momento dello stop.
Quindi la classifica direbbe che la Juve è Campione d’Italia. Però il calcio vive spesso in un pianeta a parte con regole che spesso stridono col buon senso.
Ed allora ecco altre due soluzioni possibili:
–Chiedere lo slittamento dell’Europeo, soluzione maggiormente auspicata dai club del campionato italiano e anche dalla Figc: chiedere alla Uefa di valutare lo slittamento a data da destinarsi dell’Europeo. La competizione internazionale è in programma dal 12 giugno. Rimandare la competizione per l’emergenza globale permetterebbe di avere un ampio ventaglio di date ancora utilizzabili.
–Studiare un calendario alternativo. Se l’Uefa dicesse però di no, e oggi nessuno ufficialmente a Nyon apre all’ipotesi, una soluzione andrebbe trovata. La Figc e le sue componenti hanno quindi l’obbligo di valutare un calendario alternativo, che però oggi nessuno si sete di anticipare. In caso di stop forzato, si potrebbe valutare di recuperare partite giocando ogni due giorni anziché tre: una forzatura della prassi, che raccoglie pochissimi consensi. (fonte Repubblica.it)
E martedì è stato convocato d’urgenza un Consiglio Federale (Serie A, B, C, dilettanti, calciatori, allenatori, arbitri) chiamato a risposte e soluzioni difficili e complicate.
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