Una degli ospiti in quarantena: «Ci avete inondato di affetto»
Lettera dall’hotel: grazie Palermo.
E’ un dato di fatto che il virus (prima del carabiniere di ritorno dal Trentino), era arrivato a Palermo dal gruppo di turisti bergamaschi che volevano festeggiare in Sicilia il compleanno di una di loro. Mai Palermo ha lanciato accuse o colpe responsabilizzando i connazionali del Nord; al contrario ha fatto a gara nelle sue manifestazioni di solidarietà
E domani una turista bergamasca, proprio la festeggiata, C.R., quella che compiva il compleanno, farà ritorno nella sua città ed in un articolo di Simonetta Trovato sul Giornale di Sicilia, oggi in edicola, leggiamo la lettera di ringraziammnto che la sfortunata turista ha voluto scrivere alla gente di Palermo prima di lasciare la nostra città:
“Scusa Palermo. Perché abbiamo portato con noi il virus. E grazie Palermo. Perché hai capito quello che è successo. Come si fa con un malato, senza rabbia.. Siamo partiti da Bergamo il 21 febbraio, per il mio compleanno, quando non era ancora scoppiata l’emergenza virus. Il viaggio in Sicilia era il mio regalo, volevo goderne minuto per minuto la bellezza. Ero molto felice di incontrare i palermitani. Voglio bene ai miei straordinari amici siciliani che vivono a Bergamo…. Mentre scoprivamo i mosaici bizantini, iniziavano ad arrivate notizie allarmanti da casa. L’ultimo momento felice è in una foto a Cefalù, sulle sfumature del tramonto sul mare, mi sentivo fortunata. Ma di notte abbiamo scoperto di aver portato con noi il virus: sgomento, paura per noi e dispiacere per Palermo. I miei tamponi sono sempre stati negativi. Pensavo a tutte le magnifiche persone incontrate, ho chiesto mentalmente scusa a ognuna di loro… In hotel da due parole gentili di uno dello staff, ho compreso la vera grandezza dei siciliani: non nutrono rancore.. in hotel ci coccolano anche se sono in quarantena come noi. I vicini ci mandano specialità e libri,
una famiglia dirimpettaia ha preparato panelle per tutti e 28, vogliono farci sentire a casa e ci sono vicini. Così questa quarantena diventa un momento per riflettere su empatia, ospitalità, sui valori importanti della vita”.
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