TifosiPalermo

Tutte le ultime news sul Palermo Calcio

Dalla Lombardia richieste di chiudere completamente tutto: negozi, uffici e trasporti

La regione Lombardia fa sul serio e adesso, è pronta a prendersi dei rischi da un lato, ma dall’altro, è decisa a contrastare l’avanzata irrefrenabile del numero dei contagi. Evidentemente, non è bastato il decreto che il Premier Conte ha emanato in tarda serata nella giornata di ieri (ordinando ai cittadini italiani di non uscire di casa se non per ragioni vitali). 

Il governatore della regione Attilio Fontana propone di chiudere tutto: negozi, uffici e trasporti, lasciando aperti soltanto mercati alimentari e servizi essenziali. Stop a tutto il resto. La decisione potrebbe essere ufficiale nelle prossime ore perchè “La situazione negli ospedali della regione è drammatica” come dice lo stesso numero 1 della Lombardia e “Il servizio sanitario potrebbe durare soltanto un’altra settimana”.

Non è escluso che questo provvedimento venga esteso a tutta la Nazione. Il premier Giuseppe Conte non ha del tutto eliminato questa ipotesi che potremmo definire di “serrata generale”. Le parole di Attilio Fontana sono state ovviamente prese in considerazione dal Consiglio dei Ministri e il provvedimento potrebbe essere imminente nella regione Lombardia; perchè il severo provvedimento si faccia largo anche in tutta l’Italia, come detto, non è da escludere e il Premier in tal senso ha già avuto un incontro con i leader dell’opposizione Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani.

Ma cosa verrebbe chiuso nello specifico nella regione Lombardia? Tra le proposte che la regione presenta al Governo ci sono la chiusura degli esercizi commerciali e del trasporto pubblico (quest’ultimo è ancora in via decisionale), nonchè la chiusura di piccole attività imprenditoriali senza che questa, porti ad un cospicuo danno dal punto di vista economico.

In ultima analisi, il Comitato ristoratori (tra i firmatari la bottega storica Peck, i ristoranti Trippa e Ratanà) ha emanato una lettera aperta in cui si spiega che “Vista la metodologia del lavoro, è impossibile mantenere come richiesto dal Governo, la distanza di un metro tra una persona e l’altra e che altresì, è ineliminabile ogni forma di promiscuità tra clienti e cliente e personale di servizio”. Per questa ragione secondo il Comitato appunto, sarebbe meglio chiudere temporaneamente il servizio.