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Dinastia, intimista, incalzante, senza troppi giri di parole

Fuori LE MANI DI MIO PADRE, il nuovo straordinario singolo firmato DINASTIA!

In primavera DINASTIA ricomincerà a girare con la sua musica, portando in tour le nuove canzoni. Il prossimo 7 marzo suonerà a Bruxelles, per la prima volta fuori dall’Italia. E da lì alla conquista del mondo.

Un brano intimista dal beat incalzante, il battere e levare di una generazione che vive alla giornata e arranca. Ma lotta ancora.

«LE MANI DI MIO PADRE– dichiara DINASTIAè un brano che racconta la mia generazione, cresciuta a pane e precarietà, con l’ansia perenne di dover raggiungere obiettivi, adempiere alle scadenze, convenire agli appuntamenti con la vita. È una riflessione sui giorni che viviamo, in cui è difficile fare programmi. Ma non possiamo rinunciare a vivere!»

Già autore per Marco Mengoni, DINASTIA è un artista che ha dato la propria codifica al genere rap. MC PER DEFINIZIONE MA CANTAUTORE PER BAGAGLIO MUSICALE. È un impasto di musica d’oltreoceano e made in Italy. Quello di DINASTIA è un messaggio che arriva diretto all’ascolto, senza troppi giri di parole. Con un modo del tutto personale di approcciarsi al testo e alla scrittura, DINASTIA continua idealmente il discorso iniziato con La rivincita degli ultimi, conducendo l’ascoltatore per mano all’interno del mondo che ha creato.

Insieme a Giacomo Molino (fonico e arrangiatore) e Antonio Mirenda (chitarrista e compositore), prendono vita nuove storie: tra queste, LE MANI DI MIO PADRE.

Il brano è online al seguente link: https://song.link/gk48bj6KVbSrD

«In questo brano c’è un pezzo di me, una parte intima che ho deciso di donare a ciascuno di voi. Sicuro di riporla in buone mani.»

Siciliano dal 1987, Maurizio Musumeci decide che si sarebbe fatto chiamare Dinastia quando aveva solo dieci anni: «Mio cugino Angelo allora faceva il ribelle, vestiva largo, ascoltava i rapper e a me piaceva imitarlo. Poi lui è tornato a indossare i pantaloni stretti, io no. Prima sono diventato un writer, poi ho scoperto la scrittura e la musica.»

Nel 2012 approda al concorso Sanremo Social con il singolo “Tanto l’Italia è così”. Una produzione indipendente, in collaborazione con il M° Fio Zanotti, che riscuote ampio successo in tutta la Penisola. In occasione del XX anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio, il 23 maggio dello stesso anno, si esibisce davanti a 40.000 studenti radunati in piazza Politeama a Palermo.

Nel 2014 firma per la Real Dreams, componendo la colonna sonora del film “La banda dei supereroi”.

Il 2015 si apre all’insegna di “Parole in circolo”, canzone scritta insieme a Marco Mengoni. Il singolo è multiplatino. Dopo l’avventura a The Voice of Italy 2015, Dinastia apre alcune date de “Il bello d’esser brutti tour” di J-Ax.

L’impegno sociale di Maurizio Musumeci viene sancito a gran voce nel 2016. “Chi gliel’ha fatto fare” vince il Premio Musica contro le mafie e i suoi versi ispirano un giovane imprenditore a denunciare il pizzo. Il 10 giugno pubblica “Claudia”. La canzone è prima in classifica ed è tra i pezzi degli emergenti di Sanremo 2016 più passati dalle radio.

Al Festival di Sanremo 2017, Dinastia sale sul podio delle Nuove Proposte come autore di “Universo” di Francesco Guasti. L’amico J-Ax lo vuole accanto a sé ad “Hidden Singer Italia”, il programma televisivo condotto da Federico Russo. Da marzo a settembre, i “Comunisti col Rolex” J-Ax & Fedez affidano al cantautore catanese il compito di aprire i loro concerti siciliani. Il 18 dicembre 2017 Dinastia pubblica il primo disco, “La rivincita degli ultimi”. L’album viene presentato all’interno del “Chi ce lo fa fare tour”, dove il suo “conscious rap” sensibilizza sui temi della legalità e dell’impegno civile.

Il 2018-2019 è il periodo della svolta: per Dinastia si schiudono nuovi modi di approcciarsi al testo e alla scrittura. La Lady of Soul italiana Daria Biancardi lo ospita nel brano “Come una danza”, che il Nostro infiocchetta con una featuring d’eccezione.

Il 29 febbraio 2020 DINASTIA pubblica “LE MANI DI MIO PADRE”. Il singolo racconta di una generazione cresciuta a pane e precarietà, con l’ansia perenne di dover raggiungere obiettivi, adempiere alle scadenze, convenire agli appuntamenti con la vita. Ma non possiamo rinunciare a vivere!