I medici cinesi arrivati in Italia a sostegno dell’emergenza Covid-19 seguono sicuramente quanto e come l’Italia sta reagendo a questa grave crisi.
Prima sicuramente ci bacchettano dolcemente: ancora c’è troppa gente per strada. Ad influire su questo giudizio le diverse misure adottate in Cina, in cui ad intervenire molto spesso era anche l’esercito.
Poi ad arrivare, non sono però solo critiche ma anche qualche lode dopo la visita fatta nella giornata di ieri allo Spallanzani di Roma per un confronto su diagnosi e cura della malattia e dopo avere anche incontrato i primi casi accertati di coronavirus in Italia, ormai guariti da Gennaio.
Secondo la Gazzetta dello Sport, i nostri medici sono come degli “angeli” che convincono il team sanitario di Pechino che afferma: “Gli ospedali italiani stanno facendo un ottimo lavoro. L’importante è inquadrare presto i casi positivi, curarli subito e attuare, nel modo più veloce possibile, le misure di quarantena“.
L’aiuto che la Cina sta fornendo all’Italia è anche, in qualche modo, un favore restituito: infatti la nostra Croce Rossa intervenne nel terremoto del 2008 nella regione del Sichuan.
Pechino non si ferma solo con l’invio di esperti, ma mobilita anche l’industria con l’invio di mascherine, macchinari per la respirazione, tute, medicinali, e oltre 500.000 maschere anche portate in dono dalla Fondazione Jack Ma e Alibaba.
Buone notizie arrivano dall’Olanda in cui è pronto il primo farmaco specializzato, un anticorpo monoclonale, studiato ad Utrecht, anche se la sua efficacia richiede mesi di ricerche.
Il conforto maggiore deriva dal fatto che il prodotto anti-artrite sperimentato a Napoli stia dando effetti anche in Lombardia.
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