Nel corso della riunione di ieri sera, dopo che la giunta della regione Sicilia ha deliberato il ”via libera” per spese urgenti di Protezione civile, si è affrontato il tema dei tamponi, effettuati e da effettuare. L’ipotesi che più fa strada in queste ore è di sottoporre il test sul coronavirus a medici, infermieri e operatori sanitari, ma con diversi step. Il primo è chiaramente il tampone a tutto il personale dei reparti a contatto con pazienti contagiati. Ma la novità rilevante, emersa dall’ultima riunione, è quella di voler effettuare tamponi a tutti i siciliani tornati dalle zone rosse del Nord negli scorsi fine settimana. Inoltre, l’attuale assessore regionale alla salute, Ruggero Razza, non ha escluso la possibilità di effettuare i tamponi anche a tutti i familiari delle persone rientrate.
Razza conferma il suo pensiero: in Sicilia non si arriverà ad avere bisogno di reparti d’emergenza in aree fieristiche o altre “location” non ospedaliere, come avvenuto in Lombardia e in altre zone rossissime del Nord. Sul picco di contagi nell’isola? ”Ci sarà, ancora deve arrivare. Ma noi siamo pronti. Il peggio potrebbe arrivare alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima.”
Altre News
“Dietro la Curva”: la storia di Giuseppe, tra tifo rosanero e resilienza nel nuovo docufilm di Dario Cangemi
Processo Open Arms: Salvini assolto perché il fatto non sussiste
ChatGpt arriva su WhatsApp: tutte le novità e come funziona