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Fuori dal carcere i detenuti che devono scontare meno di 18 mesi

E’ parte del decreto Cura Italia quanto segue: circa tremila detenuti potranno scontare ai domiciliari il residuo della loro condanna.

E’ subito polemica, in testa le opposizioni, prima fra tutte la Lega che afferma, secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia: “è un indulto mascherato che premia i rivoltosi“.

I sindacati di polizia insorgono e parlano di “rabbia e voglia di dimissioni” tra gli agenti penitenziari.

Tra i problemi tecnici i magistrati segnalano quello non indifferente di posizionare i detenuti senza casa. Ma quello più grave è sicuramente il caso scoppiato a Voghera dove è stato trovato un carcerato positivo al coronavirus; prese le disposizioni del decreto, la situazione è sotto controllo.

Solo due dei reclusi positivi sono in isolamento in carcere, come risulta sempre dal giornale di Sicilia “all’interno di apposite camere di pernottamento, singole e dotate di bagno autonomo, poste in sezioni isolate dal resto della popolazione detenuta”, gli altri sono tutti ricoverati in ospedale. Si tratta comunque di “episodi isolati e non risultano contagi provocati da queste positività“.

Manca ancora del provvedimento il testo ufficiale ma della bozza al punto 119 viene specificato che: “la pena è eseguita presso l’abitazione del condannato se non è superiore ai 18 mesi“.

Applicato invece il braccialetto elettronico solo se la pena sarà superiore ai 6 mesi; esclusi dal beneficio: delinquenti abituali, professionali o per tendenza,quelli coinvolti nelle rivolte dei giorni scorsi, i condannati per stalking e reati gravi.

Il provvedimento mira ad alleggerire il sovraffollamento nelle carceri ma sembra sicuramente un po’ rischioso se rapportato al clima di tensione visto nelle scorse settimane nelle carceri italiane.

Non ci sta il leader della Lega Matteo Salvini che ribatte: “Su amnistie mascherate o svuota carceri mascherate mai ci sarà il consenso della Lega“.

Sulla stessa linea anche Maurizio Gasparri che parla di “scelta molto grave, soprattutto dopo le rivolte in atto“. A difendere invece il decreto è la maggioranza Walter Verini, responsabile giustizia del Pd, ricorda che «il sovraffollamento carcerario è oltre i limiti
della sicurezza». Francesca Businarolo (M5S) definisce «penosi» gli attacchi al ministro Bonafede.