Partito il confronto, il nodo è anche la data della ripresa
E per i giocatori si lavora ai tagli
“Buco” di 720 milioni se la Serie A non si conclude. I club chiedono sacrifici, l’Assocalciatori non chiude
Questo il titolo del Corriere dello Sport, oggi in edicola, nell’articolo di Andrea Ramazzotti.
Nella riunione di ieri fra club, calciatori, Lega ed alcuni tecnici o avvocati di altre squadre, le società di A hanno prospettato ai giocatori la possibilità di un taglio degli stipendi per recitare la loro parte in questo momento di crisi.
L’idea dei presidenti è chiara: chiedere aiuto ai calciatori.
Le perdite sembrano alte, si stima che possano aggirarsi attorno ai 720 milioni se il campionato non fosse concluso, almeno 150-160 (più altri 40-50 che la Uefa non darebbe ai club partecipanti alle coppe) se invece terminerà in ritardo e a porte chiuse.
Dal botteghino le società subiranno danni consistenti e per questo hanno prospettato l’idea di operare dei tagli in termini di percentuale degli ingaggi. Se ne riparlerà ma dall’associazione calciatori non è arrivata una chiusura netta al dialogo.
E’ chiaro che un taglio dello stipendio potrebbe portare qualche campione presente in A a fare riflessioni sul suo futuro in Italia e questo non sarebbe un bene per il movimento, scrive Ramazzotti.
Se il massimo campionato non dovesse finire si stimano perdite per 720 milioni che diventerebbero di 150 se si concludesse invece in ritardo.
Numeri saranno trasmessi alla Figc per chiedere un aiuto al governo sommando le richieste di B, Lega Pro e Lnd, si legge sul Corriere dello Sport, in conclusione di articolo.
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