Succede in 10 paesi della provincia di Palermo: Termini Imerese, Aliminusa, Caccamo, Caltavuturo, Cerda, Montemaggiore Belsito, Scillato, Sciara, Sclafani Bagni, Trabia.
Fanno sapere che risponderanno solo alle urgenze mentre le ricette saranno consegnate via email.
Questo si legge su GdS.it, dove viene anche riportato un comunicato, in seguito alla morte di una collega a Varese.
“Non siamo stati dotati di materiale idoneo (guanti, mascherine, occhiali e quant’altro) per fronteggiare l’emergenza. Siamo rimasti in trincea, soli con noi stessi ed in data 11/03/2020, è arrivata la notizia del decesso del collega Roberto Stella di Varese, che aveva contratto sul campo il Covid 19 ed era ricoverato in terapia intensiva…Noi non vogliamo essere eroi, ma solo medici attenti e professionali, e, curare i nostri assistiti, ma, per fare ciò, dobbiamo essere messi in condizione di lavorare in modo più decente, ma, soprattutto, più sicuro per la nostra incolumità fisica”.
Una decisione che ha scatenato anche le proteste della gente come testimoniano alcuni commenti in calce all’articolo di Francesca Giunta
–Chiudere gli studi perché è morto un medico? Mi sembra esagerato tanto più che chi ha il virus non deve andare dal medico ma chiamarlo al telefono. Le email le può ricevere il giovane ma non le migliaia di persone di avanzata età in cura per malattie varie. Dovrebbero essere richiamati al lavoro subito
–Le persone anziane che non conoscono il termine e-mail che fanno non prendono i farmaci salvavita? Allora attivatevi presso la farmacia più vicina a voi per scaricare via mail le ricette e consegnare i farmaci a queste persone!
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