Come funziona il contagio? E’ il tema dell’articolo di Luca Fraioli che si può leggere sull’edizione online di Repubblica.
Un’analisi degli aspetti numerici e matematici sui numeri relativi ai contagi. L’articolo viene descritto come una bussola per orientarsi nella scienza delle epidemie.
Un aspetto fondamentale è che il rapporto di contagio deve scendere da 2,5 a 1.
Che significa? I dati finora ci dicono che una persona infetta in media ne contagia altre 2,5 che a loro volta, ne contagiano altre 2,5 ciascuno. Se ci fermiamo a tre generazioni di contagiati, si passa da un infetto a 30. Ecco spiegato l’andamento esponenziale che caratterizza le fasi iniziali dell’epidemia.
L’obiettivo è fare in modo che il numero di riproduzione diventi minore di uno….se un contagiato infetta in media meno di una persona l’epidemia si arresta. Ecco perché è importante che per l’emergenza coronavirus il numero di riproduzione passi dall’iniziale 2,5 a 1 nel minor tempo possibile, si legge su Repubblica.
L’articolo prosegue poi spiegando perchè una curva “a collina” (cioè dolce) è meglio di una “curva a montagna”.
Una curva dei contagi con un picco molto alto e stretto significa che molti si ammalano in un breve periodo di tempo. L’effetto può essere dirompente sul Sistema sanitario perché i malati avranno bisogno di cure tutti contemporaneamente… Alla fine il numero di malati potrebbe essere lo stesso che nel primo caso, ma sarebbero distribuiti su un periodo di tempo molto più lungo, dunque il Sistema sanitario avrebbe il tempo di curare chi ne ha bisogno nella prima fase dell’epidemia per poi dedicarsi a chi contrae il virus nelle settimane successive. E gli ospedali, non sull’orlo del collasso, non sarebbero luoghi di contagio, riducendo così il numero di morti complessivo.
La difficoltà a stabilire con esattezza quando arriverà il picco, elemento legato a troppi fattori variabili come ad esempio lo stile di vita tenuto dagli italiani rispetto alle norme stabilite dal Governo.
Dal punto di vista matematico, l’avvicinarsi del picco dei contagi si manifesta quando la curva dell’epidemia presenta un flesso, vale a dire cambia da concava a convessa. Al momento, nella curva dei contagi italiani questa variazione non è stata ancora osservata.
Ed infine la tanto discussa immunità di gregge di cui aveva parlato il premier inglese Boris Johnson , poi raccedutosi.
L’immunità di gregge è tecnicamente quella ottenuta con la vaccinazione. Si parla invece di immunità naturale quando compare per effetto della diffusione del virus nella popolazione. In entrambi i casi l’immunità abbassa il valore del numero di riproduzione del contagio e dunque rallenta l’epidemia fino a fermarla.
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