Dopo la fuga dei treni avvenuta nelle scorse settimane dal Nord, il rischio che il numero dei contagi sarebbe cresciuto in maniera esponenziale era nell’aria. Ed ora questo rischio sembra materializzarsi in realtà.
La prima denuncia in tal senso arriva dalla Puglia: molte persone ricoverate per coronavirus sono parenti di chi è rientrato da Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto. Giovani che, come riporta il Fatto Quotidiano, pur restando in quarantena, hanno finito per contagiare i genitori e i parenti e per diffondere a macchia d’olio il virus.
Lo ha spiegato il professore Gioacchino Angarano, dirigente del reparto Malattie Infettive del Policlinico di Bari. Un timore che già il governatore della Puglia, Michele Emiliano aveva preannunciato a gran voce.
L’aumento dei contagi è arrivato, è evidente già nel bollettino di ieri delle singole regioni, in Puglia in soli due giorni ci sono 200 positivi in più e 7 morti. Molti dei rientranti hanno persino viaggiato febbricitanti e nonostante l’autoisolamento non hanno potuto evitare il contatto con i familiari nella stessa abitazione.
La situazione in Sicilia è anche peggiore come denuncia da giorni Nello Musumeci, la crescita dei contagi giornalieri è impietosa: 126 contagi in più, per un totale di 408 dall’inizio dell’emergenza.
In Calabria la situazione è paradossale: circa 200 contagiati, 38 nella sola giornata di ieri e circa 10.000 le persone di cui non si ha traccia ma che provengono dalle zone focolaio.
Una situazione per il Sud davvero difficile da sostenere a lungo.
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