Se Jovic ha commesso un errore per ignoranza delle norme o se le ha volutamente violate, per la Serbia non ci sono altre scusanti: “se mette piede fuori una volta ancora, sarà arresto“.
Luka Jovic, attaccante del Real Madrid è rientrato in patria prima delle misure stringenti adottate da tutti i paesi europei, Spagna compresa, e ha chiesto di trascorrere la quarantena in Serbia con la sua famiglia e la sua fidanzata, che nella giornata di ieri ha annunciato di essere in dolce attesa.
Secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, l’attaccante madrileno l’ha combinata grossa: ha violato l’isolamento volontario, imposto solo per andare in farmacia e al supermercato. Il giocatore si difende dicendo di averlo per ignoranza e non in cattiva fede: peccato che proprio lui all’arrivo in Serbia ha firmato un modulo in cui accettava di essere a conoscenza delle regole imposte dallo Stato.
Un caso che ha fatto il giro del mondo ed è finito sui media nazionali come esempio di come lo Stato serbo guardi alla salute pubblica e non ai “milioni del singolo“, citando quanto lo stesso presidente serbo Aleksandar Vucic ha detto in merito alla questione.
L’incognita maggiore riguarda il suo ritorno a Madrid: chiuse le frontiere e cancellati i voli per l’estero, è impossibile fissare una data per il ritorno alla normalità. Tecnicamente la Liga dovrebbe riprendere gli allenamenti ad inizio aprile, ma la settimana prossima, mercoledì 25 è previsto un incontro tra Federcalcio, Liga e AFE (Assocalciatori locali) per decidere di slittare l’inizio del campionato fino a metà maggio.
Nel frattempo, mentre cerca di vivere in normalità la sua quarantena con la serenità della sua famiglia giocando a Monopoly, come ha mostrato sui social, dovrà comunque rispondere alla denuncia di violazione della quarantena: potrebbe rischiare una multa salata e nel peggiore dei casi anche il carcere con una condanna da 1 a 12 anni.
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