Da Ronaldo a Higuain, da Pjanic a Khedira: niente contatti e allenamenti per 14 giorni quando decideranno di tornare a Torino.
Dopo Cristiano, altri tre giocatori si sono allontanati dal Paese. Un problema in più in una programmazione che già fa i conti con l’emergenza sanitaria.
Anche se gli esami saranno negativi non potranno subito allenarsi con gli altri
E’ Cristiano a dettare le regole. Ronaldo ha aperto la strada con la sua decisione di restare in Portogallo. E non è la prima volta
Le dinamiche interne del club risentono della libertà concessa al campione
Così si spiega la scelta dei compagni di andarsene senza chiedere permesso.
Questo il titolo dell’articolo di Nicola Balice sul Corriere dello Sport, oggi in edicola.
E’ chiarissimo l’articolo 1 del Decreto 120-2020 pubblicato il 17 marzo dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti in concerto con il ministero della salute: «Al fine di contrastare il diffondersi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 tutte le persone fisiche in entrata in Italia, tramite trasporto aereo, ferroviario, marittimo e stradale, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicare immediatamente il proprio ingresso in Italia al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio, e sono sottoposte alla sorveglianza sanitaria e all’isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni».
Non che siano queste le principali preoccupazioni in casa Juve oggi come oggi, ma dovendo provare a ragionare anche di campo, nella programmazione di Sarri verso un finale di stagione precario ma intasato, bisognerà tenere conto anche di queste (oggi tecnicamente ancora potenziali) quattro assenze pesanti , scrive Balice che in un altro articolo intervista l’avvocato Rinaldo Romanelli, penalista del foro di Genova.
«Chi ha autorizzato i giocatori a spostarsi?»
«Ma hanno già violato la quarantena».
La fuga dei quattro juventini lascia davvero molti dubbi, quantomeno sul piano morale. Ma anche giuridico per la verità con i decreti che sembrano chiari sull’obbligo della quarantena dopo l’ingresso in Italia. La Juventus però sostiene che i giocatori non erano in quarantena ma in isolamento domiciliare volontario.
L’avvocato Romanelli è chiaro sull’argomento:
«Isolamento “volontario” è una definizione che non esiste in alcuna norma. Esiste la permanenza “domiciliare fiduciaria”, che viene disposta per le persone che provengano da zone a rischio, e la “quarantena con sorveglianza attiva”, che si applica a chi abbia “avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva Covid-19… Ai compagni di squadra di Rugani, per intenderci, dovrebbe essere stata applicata la quarantena con restrizioni della durata di quattordici giorni.
«Quello che mi chiederei è “chi ha autorizzato tutto questo?”. Perché non è previsto da nessun decreto o nessuna legge il fatto che si possa abbandonare il domicilio, figuriamoci di volare fuori dall’Italia, prima che scada il termine dei quattordici giorni. Mi auguro che chi ha assunto questa decisione abbia effettuato un’attenta valutazione anche, ma non solo, sul piano legale».
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