Si dice che i numeri sono freddi. Ma non è sempre così. Vanno interpretati, saputi leggere e così facendo acquistano sapore e valore.
Ogni giorno siamo sommersi dai numeri di questa epidemia di coronavirus che sta devastando l’Italia.
Numeri che in se possono significare poco se non contestualizzati.
Sappiamo in linea di massima che regioni come la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna stanno soffrendo più di altre regioni. Così sembra dai soli numeri di tamponi positivi.
I contagiati sono migliaia e superano di gran lunga le centinaio a o addirittura le decine di casi che si registrano altrove.
Ma i numeri diventano ancora più significativi ed “emozionanti” se vengono rapportati ad altri fattori: per esempio la grandezza e la popolosità di una regione rispetto ad un’altra.
Sapere ad esempio che in Valle d’Aosta ci sono soltanto 264 casi può far pensare che siano pochi e l’epidemia ben controllata. Ma non è così, perche se analizziamo i positivi rispetto alla popolazione generale della regione, diventano tantissimi e la Valle d’Aosta si piazza al secondo posto di una speciale classifica per numero di soggetti positivi rispetto al numero di residenti.
Vi presentiamo due tabelle: nella prima c’è un elenco delle regioni ordinate per numero di abitanti residenti e accanto il numero di contagi.
Nella seconda invece, abbiamo calcolato la percentuale di soggetti positivi rispetto al numero di abitanti residenti. E la classifica cambia perchè il numero di 408 contagiati in Sicilia (dato di ieri), diventa poca cosa se rapportato a quanti siamo nell’Isola.
Insomma i 50 casi registrati in Molise diventano più pesanti dei nostri 408.
Per una volta siamo piacevolmente ultimi in classifica, con una percentuale di contagiati dello 0,0081%.
E dobbiamo esser bravi a mantenere la percentuale così bassa, senza abbassare la guardia…
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