La videoconferenza dei leader Ue sulla risposta comune al coronavirus termina con un accordo.
Due settimane per elaborare proposte nuove su un’azione comune coordinata di bilancio: è la tabella di marcia che si sono dati nel vertice durato oltre sei ore. “Prendiamo nota dei progressi fatti dall’Eurogruppo”, e lo “invitiamo a presentarci proposte entro due settimane. Queste dovrebbero tenere in considerazione la natura senza precedenti dello shock” del Coronavirus e “la nostra risposta deve essere rafforzata, come necessario, con azioni ulteriori in modo inclusivo alla luce degli sviluppi, per finalizzare una risposta esauriente”: è quanto si legge nelle conclusioni del vertice Ue, nelle quali non compare più il riferimento al Mes.
“C’è stato un dibattito molto vivace – spiegano fonti di Palazzo Chigi -. Alla fine sono passate molte delle posizioni italiane condivise nella lettera dei nove leader, grazie anche al loro appoggio. Il compromesso finale ha fatto sparire la parola ‘Mes’ dallo statement finale. E il consiglio Ue dà mandato all’eurogruppo di elaborare più proposte e riportarle al Consiglio, entro due settimane, tenendo conto della natura eccezionale dello shock”.
“Fra due settimane ci consulteremo sulle proposte”, ha detto la Merkel in un audio conferenza dopo il consiglio europeo. “Non abbiamo parlato nello specifico delle condizionalità o meno del Mes”, ha aggiunto Merkel, in una conferenza audio. Rispetto a chi ha immaginato o immagina i coronabond, ha affermato Merkel, “ho spiegato che dal punto di vista tedesco noi preferiamo il Mes, come strumento, che è stato fatto per le crisi”. “Ma non siamo andati nello specifico”, e adesso la questione passa ai ministri delle finanze, ha concluso.
“Abbiamo discusso tutte le diverse possibilità per affrontare la sfida economica, e abbiamo deciso di continuare gli sforzi, basati sul forte impegno a fare tutto il possibile per trovare una soluzione. Ma dobbiamo proseguire gli sforzi nell’Eurogruppo che entro due settimane farà un nuovo report”, ha affermato il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, rispondendo a chi gli chiedeva se si fosse discusso di Coronabond. “Stasera abbiamo avuto un dibattito politico molto forte, utile che ci ha dimostrato che su molti punti siamo sullo stesso passo, e su altri dobbiamo proseguire il lavoro”, ha aggiunto.
“La videoconferenza del Consiglio europeo è appena terminata. E’ fondamentale dimostrare determinazione adottando misure rigorose, e collaborando in modo stretto nell’Ue, per contenere il diffondersi del Covid-19″, scrive il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, sul suo account Twitter.
Coronavirus: V.Boccia, con emergenza a maggio -6% Pil – “Una delle criticità di questa vicenda è che non possiamo stimare il tempo quindi diventa difficile dare una quantificazione di risorse. E’ evidente che se dovesse durare fino a maggio potremmo avere un calo del prodotto interno lordo del 6%”. E’ la stima sull’impatto dell’emergenza Coronavirus che il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha indicato a PiazzaPulita su La7.
L’intesa, dunque, arriva a fine serata. Nel pomeriggio si era consumato lo strappo dell’Italia. Il nostro paese ha respinto il documento finale contenente le conclusioni del Consiglio europeo cominciato nel pomeriggio, nel quale si dovevano stabilire le misure economiche a sostegno dei Paesi membri che stanno affrontando l’emergenza sanitaria legata al coronavirus. Fonti di Palazzo Chigi hanno reso noto che il premier Giuseppe Conte – che aveva partecipato precedentemente in videoconferenza anche ad un incontro del G20 – non ha accettato il draft nonostante gli sherpa italiani avessero ottenuto quasi tutto, compresa l’eliminazione di qualsiasi riferimento al Mes. Il messaggio che Conte ha mandato nella conference call con i leader europei, sempre secondo le fonti, sarebbe stato chiaro: “Come si può pensare che siano adeguati a questo shock simmetrico strumenti elaborati in passato, costruiti per intervenire in caso di shock asimmetrici e tensioni finanziarie riguardanti singoli Paesi?”.
“Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati elaborati in passato allora voglio dirlo chiaro: non disturbatevi, ve lo potete tenere, perché l’Italia non ne ha bisogno”, ha aggiunto. ll premier ha precisato che nessuno pensa a “una mutualizzazione del debito pubblico. Ciascun Paese risponde per il proprio debito pubblico e continuerà a risponderne. L’Italia ha le carte in regola con la finanza pubblica: il 2019 l’abbiamo chiuso con un rapporto deficit/Pil di 1.6 anziché 2.2 come programmato”. Oltre al netto rifiuto delle conclusioni, il primo ministro avrebbe dato all’Unione europea un tempo preciso, 10 giorni per “battere un colpo” e trovare una soluzione adeguata alla grave emergenza che tutti i Paesi stanno vivendo”.
Infine, insieme al suo omologo spagnolo Pedro Sanchez, Conte ha lanciato una proposta: istituire una sorta di gruppo di lavoro formato da “cinque” capi di stato o di governo europei per la formulazione di una proposta di risposta comune.
“Conte ha fatto bene” a respingere la bozza del vertice Ue: “Se si vogliono proporre vecchi strumenti faremo da soli”. Lo afferma al Tg1 il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “E’ il momento che il popolo italiano venga aiutato”, questo “significa poter spendere tutti i soldi che servono per aiutare imprenditori, lavoratori e famiglie e poterci rialzare” da questa crisi.
“Eventi senza precedenti richiedono azioni senza precedenti. E’ necessaria un’azione veloce, massiva e coordinata a livello globale sui fronti della sanità e dell’economia per salvare vite ed evitare ulteriori crisi economiche”. Così in una dichiarazione congiunta i presidenti di Commissione Ue e Consiglio europeo, Ursula von der Leyen e Charles Michel, al termine della riunione straordinaria in videoconferenza del G20 sulla pandemia di coronavirus. “Il G20 ha un ruolo centrale nell’assicurare un coordinamento globale”, si legge nella dichiarazione congiunta dei presidenti, che hanno insistito sul fatto che i Paesi del G20 debbano “coordinare le proprie politiche macroeconomiche, mobilitando tutti gli strumenti disponibili, per mitigare la recessione economica, sostenere i lavoratori e le aziende più colpite”. Michel e von der Leyen hanno anche “sottolineato che per limitare l’impatto sulle nostre economie, e mantenere la nostra abilità di produrre e fornire il materiale medico e protettivo necessario, è imperativo che si mantengano aperti i flussi commerciali e le catene di rifornimento, e si evitino nuove restrizioni”. L’Ue ha anche chiesto ai membri del G20 di fornire assistenza reciproca per il rimpatrio dei cittadini bloccati all’estero che desiderano tornare a casa, e ha assicurato che continuerà ad “assistere i Paesi vulnerabili e le comunità nel mondo, soprattutto in Africa” nel combattere la pandemia.
“Per la protezione dell’economia il G20 deve fare ricorso a tutti gli strumenti di politica fiscale e monetaria e le risposte nazionali devono essere coordinate, aumentando così la loro efficacia”. Lo ha detto, in video conferenza con il G20, il premier Giuseppe Conte. Il premier, sul fronte sanitario ha spiegato come “il coordinamento e la cooperazione vanno assicurati sulla ricerca, sulle terapie e sulla fornitura di kit sanitari laddove c’è maggiore necessità”.
Il G20 inietta 5.000 miliardi di dollari nell’economia mondiale per superrare l’impatto “sociale, economico e finanziario” del coronavirus. E’ quanto si legge in una nota del G20 al termine del vertice in videoconferenza. I 20 ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali si sono impegnati a “whatever it takes per superare la pandemia” e per “minimizzare i danni economici e sociali, rilanciare la crescita e mantenere la stabilità dei mercati”. “Sosteniamo le misure straordinarie prese dalle banche centrali in linea con il loro mandato” e “sosteniamo le misure prese dal Fmi e dalla Banca Mondiale a sostegno dei Paesi che hanno bisogno”.
Il presidente russo Vladimir Putin ha proposto al G20 di creare un fondo speciale per sostenere i Paesi colpiti dall’epidemia di Covid-19. Lo riferisce l’agenzia di stampa statale russa Tass. “Noi tutti, – ha affermato Putin – se parliamo del G20 nel suo insieme, abbiamo bisogno di un piano comune di azione per stabilizzare la situazione, sostenere l’economia e ristabilire la fiducia nei mercati mondiali. Noi adesso in generale abbiamo urgente necessità di assicurare l’accesso ai finanziamenti per i Paesi che hanno bisogno di risorse, prima di tutto gli Stati che sono colpiti da questa crisi e dalla pandemia”. Secondo Putin, quindi, “alla luce di ciò si potrebbe pensare di creare un fondo speciale sotto il patrocinio dell’Fmi” e “dare il diritto di prendere denaro in prestito da questo fondo a qualunque membro dell’Fmi in maniera proporzionale alla propria quota nell’economia globale a interessi zero per un lungo periodo di tempo”.
fonte: Ansa
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