Sarà l’evolversi dell’epidemia a dettare i tempi, ma intanto i club continuano a litigare.
Giocare o arrendersi. La Serie A si spacca
Gravina: «Non riprenderemo prima di maggio resta però la volontà di concludere la stagione».
Chi ha ancora obiettivi da raggiungere spinge per andare avanti, altri vorrebbero lo stop definitivo.
Cairo ribadisce: Non è possibile giocare da fine giugno ad agosto”.
La richiesta di un fondo salva-calcio col prelievo dell’1% dalle scommesse.
Questo il titolo del Corriere dello Sport, oggi in edicola.
La Serie A divisa. Oggi come non mai. Da una parte chi vuole tornare a giocare per terminare con i verdetti del campo questa stagione. Dall’altra chi invece ritiene concluso il 2019-20 e (eufemismo) non si straccerebbe le vesti se il pallone riprendesse a rotolare solo nel 2020-21.
Inizia così l’articolo di Andrea Ramazzotti che sintetizza le diverse posizioni dei club di serie A, tutti comunque consapevoli che ci saranno delle ingenti perdite.
Le parole del presidente Gravina che mette al primo posto l’emergenza sanitaria. Ma molte delle posizioni prese dai club sono dettate da interessi di classifica, se cioè potranno trarne un vantaggio o meno dalla ripresa. Chi è in zona retrocessione chiede lo stop per ripartire il prossimo anno possibilmente con un campionato a 22 squadre. Chi vuole un posto in champions punta a riprendere a giocare.
Nel frattempo va avanti la richiesta di aiuti del calcio all’esecutivo. La speranza è ottenere una risposta in tempi brevi. Avere un bel po’ di milioni dalle scommesse darebbe una bella mano e Agipronews ha parlato della volontà della Federcalcio di ottenere un prelievo dell’1% dalle scommesse sul calcio , scrive Ramazzotti in conclusione di articolo.
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Mentre il vice direttore caritas di Palermo condanna la durso perche pregava con salvini non si accorge che le societa di calcio fanno aquisti e chiedono sussidi ma questo benedetto signore perche non pregava invece di bestemiare