“La rapina allo Zen? Succede pure in centro e anzi allo Zen troviamo tanta gentilezza”.
“Il vero rischio sono gli automobilisti indisciplinati. Potresti restarci anche secco”
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola
Quei tre ragazzi davanti alla macelleria Zangaloro di via dei Nebrodi che stanno sistemando le loro grandi tute nere impermeabili – casco, mascherina e guanti – sembrano quasi degli esploratori pronti ad attraversare territori sconosciuti.
Inizia così l’articolo di Salvo Palazzolo che esplora il mondo dei rider palermitani che in questi giorni di qyuarantena forzata sembrano essere l’unco contatto con l’ex mondo di paninerie, pizzerie o ristoranti. Un ruolo importante prima, fondamentale adesso.
Un viaggio attraverso le testimonianze di questi ragazzi sempre in movimento e come le diligenze del vecchio far west, sempre a rischio di essere assaltati.
Le voci di chi fa questo lavoro a 49 anni, separata e che ha perso un negozio.
O chi, approfittando delle scuole chiuse, utilizza il suo tempo per guadagnare qualcosa.
Due figli da mantenere ed un lavoro che lo impegna dalle 9 di mattina alle 11 di sera: ma in casa è l’unico ad avere un lavoro.
Dice Samuel: ” Mi piacerebbe che i palermitani riconoscessero il contributo che stiamo dando in questo periodo così difficile. sfidiamo un virus sconosciuto, ma anche la pioggia, il freddo e tutti gli imprevisti“.
L’episodio dell’aggressione allo Zen è stato brutto ma non è il pericolo principale secondo alcuni: “Palermo è piena di imprevisti, e quelli che non ti regalano neanche un euro di mancia evidentemente lo dimenticano. Il vero rischio sono gli automobilisti indisciplinati che sfrecciano per le strade, un giorno potresti anche restarci secco. Ma cosa importa a chi sta aspettando le pizze o il panino. E a me non importa di quell’euro di mancia, è il gesto che mi gratifica, è l’attenzione per quello che sto facendo in questi giorni difficili“.
In questi giorni di crisi e di quarantena sono loro forse i veri padroni delle strade: “se i rapinatori pensano di farci paura si sbagliano. Siamo in tanti, e corriamo più veloci di loro nelle notti di Palermo”.
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