L’ex centrocampista rosanero Antonio Nocerino ha iniziato una nuova vita negli Stati Uniti. Allena l’U15 e l’U17 dell’Orlando City, squadra di MLS. Ai microfoni di TMW ha rilasciato un’intervista, le sue parole:
“Anche qui è tutto chiuso a causa del coronavirus. Ci sono divieti, come in Italia. C’era stato lo spring break, festa molto lunga di 10 giorni in cui la gente si sposta e fa le vacanze. Ma essendo arrivato questo brutto momento, adesso è tutto fermo: le feste non ci sono state, la gente per fortuna non ha viaggiato. Sono quindici giorni che stiamo in casa.
Qui ho imparato una cosa, che le persone purtroppo devono capire e vivere certe cose e lo fanno solo quando realmente accadono. Qui fortunatamente hanno chiuso tutto, e dico tutto, in tempo. In Florida, come altri stati, hanno tanti contagi, ma se vai a guardare New York è un disastro. Fermare voli e viaggi fa sì che il contagio diminuisca. New York, rispetto ad ogni altro luogo, è quella che ha più malati e problemi. La cosa migliore è rimanere a casa, e aspettare che tutto questo passi velocemente.
Noi siamo un grandissimo paese, abbiamo un popolo straordinario. In questo momento vedo tantissima unione in Italia, amore verso la nostra terra. A volte ci dimentichiamo quanto siamo fortunati a vivere qui, un popolo che ha un cuore enorme, che quando cade si rialza e si rimbocca le maniche. Siamo invidiati da tutto il mondo e spero che questo patriottismo, questo amore verso il paese e le persone, ci sia anche quando tutto sarà finito. Non dobbiamo unirci solo quando ci sono i problemi. Rappresentiamo tutti questo splendido paese.
La priorità è la salute, in questo momento non mi interessa del calcio. Ora passa in secondo piano, prima viene la salute delle persone, soprattutto di quelle che stanno sacrificando la loro vita per i cittadini, come medici e infermieri che stanno facendo miracoli e anche di più. Quando sarà passato, ci penseremo. Adesso a mio avviso non conta niente pensare ad allenamenti e tutto il resto. Ora si deve pensare più al noi che all’io. Mi viene la pelle d’oca, a volte ci si dimentica che dietro qualsiasi lavoratore c’è un uomo, con le proprie famiglie. Ognuno faccia la propria parte: chi stando a casa, chi facendo beneficenza o piccoli gesti. Solo così si può uscire fuori da questa situazione, non c’è da pensare al proprio orticello. Aiutiamo chi sta aiutando, dobbiamo essere meno egoisti e aprire più il cuore.
Studio tantissimo, mi guardo un sacco di partite. Mi aggiorno e grazie all’Assoallenatori italiana ho dei video in cui parlano allenatori, fisioterapisti e preparatori che spiegano cose. Mi vedo di tutto: ragazzi giovani, Serie A ma anche campionati che prima non guardavo. Devo imparare. Ieri ho ascoltato la lezione di De Zerbi. E’ un fenomeno. Concetti allucinanti, semplici ma quando te li fa vedere in partita sono veramente belli. Tanta roba, a me piace tanto e infatti quando tornerò in Italia, se avrò la possibilità, mi piacerebbe conoscerlo e vedere qualche allenamento.
Per me il campionato più difficile rimane il nostro. Ho iniziato a vederlo in maniera totalmente diversa: siamo l’unico paese con allenatori che curano tutto, il dettaglio. Confrontandomi anche con altre persone di altri paesi, abbiamo una cultura totalmente differente: curiamo posizione dei piedi, del corpo, come correre a seconda della velocità del pallone. I dettagli fanno la differenza. Mi sto ripassando le lezioni degli allenatori che ho avuto, poter avere una base del genere è fondamentale. Mi sono sempre piaciute le giocate semplici, penso a Zidane che nella Juve con uno stop dribblava quattro persone. C’è un video in cui fa un colpo di tacco in nazionale, che se vedi dove va il difensore ti viene da ridere… Mi piace insegnare e proporre cose semplici.
Io penso che, e parlo per me, stare con moglie e figli sia la cosa migliore. Nient’altro può battere questo. Ogni istante che passo con loro è gioia, e cerco di sfruttare ogni singolo momento. Giocando e viaggiando tanto non ho avuto spesso questa fortuna, e dico che non c’è gioia più grande”.
Mi piacerebbe allenare Dybala. Rispecchia quello che ho detto prima: ha sempre il corpo ben orientato, è impressionante”.
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