La donna bergamasca di 66 anni dalla quale partì il virus nel capoluogo è ricoverata dal 25 Febbraio. Sono ormai 43 giorni che la signora aspetta un esito negativo del tampone, che però tarda ad arrivare, tra l’ansia del marito (anch’egli infettato e guarito ormai da tempo) ancora in albergo ad aspettare buone notizie.
Un’agonia, che sembra non volere finire e una situazione che sta diventando davvero “singolare” per certi versi, visto che si stratta di uno dei ricoveri più lunghi che una paziente affetta da Covid-19 abbia mai affrontato. Fanno breccia anche le parole del marito che aspetta con ansia la moglie, per poter scrivere la parola fine a questo incubo e tornare finalmente a casa.
“Domani farà un’altro tampone”, ha raccontato Giuseppe (il marito della signora) ai microfoni di PalermoToday.it, soffermandosi anche su quella soleggiata giornata di Febbraio nella quale lui e la coniuge arrivarono a Palermo (insieme alla famosa comitiva bergamasca) per trascorrere un’armoniosa settimana di relax assoluto. Mai avrebbero potuto immaginare che, invece, quelli sarebbero stati giorni decisivi per salvaguardare la propria vita.
Il signor Giuseppe scherzando ha dichiarato: “Io almeno, a differenza di mia moglie che è ricoverata nello stesso posto da più di 40 giorni, ho cambiato 3 luoghi. Dall’hotel Mercure, al Civico all’albergo in cui mi trovo adesso. Anche io sono risultato positivo ma quasi in assenza di sintomi. Un po’ di febbre per due giorni ma niente di più.“ L’auspicio è che questa sia la settimana decisiva per abbracciare finalmente l’esito negativo del tampone, quello che può far tornare la pace in questa famiglia.
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