Il Palermo vuole tenersi stretto il settebello di baby per la serie C.
Sagramola e Castagnini puntano a confermare i talenti.
Il club scommette sugli under: da Silipo a Felici, poi Peretti, Langella, Kraja, Fallani e Lucca .
Non c’è dubbio: Palermo incanta. Sarà l’antica tradizione, o anche il colore delle maglie e…
Inizia così l’articolo di Salvatore Geraci sul Corriere dello Sport, oggi in edicola.
In pochi credono ormai che il campionato possa riprendere ed il Palermo comincia a ragionare sul destino dei suoi under in prestito. La squadra è probabilmente gia in serie C e si può forse iniziare a programmare il futuro. Partendo proprio dagli under che in questi mesi hanno speso parole d’elogio per la città e la società. Tutti, a parole, vorrebbero restare. Certo non sarà semplice trattenere i giovani che si sono particolarmente distinti in questa stagione anche perchè le società di appartenenza potrebbero puntare su loro, in un probabile clima di ristrutturazione societario.
I giovani in prestito sono tanti, Felici, Silipo, Peretti, Langella, Kraja e Fallani e Lucca (svincolato).
In un periodo di isolamento come questo, un pensiero li attraverserà rispetto al loro futuro, anche se tutti dicono di voler rinnovare col Palermo.
Langella: «Qui mi fermerei il più a lungo possibile, le sfide mi piacciono»; Felici: «Vorrei continuare a Palermo ma sarebbe anche complicato dire di no alla A»; Peretti: «Mi piacerebbe proseguire fino alla massima serie»; Silipo: «Qui mi sento al sicuro e sotto gli occhi di tutti, e poi Palermo o Roma è sempre paradiso»; Lucca: «Come Toni, ingresso nel mondo del calcio dalla porta principale»; Kraja: «Contentissimo del Palermo, mi trovo bene»; Fallani: «Felicissimo di restare… , scrive Geraci che sottolinea inoltre Ma gli under in questione manterranno la parola o saranno oggetto di lusinghe da parte di altre società?.
Ognuno di loro potrebbe legittimamente essere tentato dal doppio salto e approdare in qualche società di serie maggiore, ma dalla parte del Palermo ci sono i buoni rapporti stabiliti tra Sagramola, Castagnini e le società di appartenenza.
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