Boom di richieste, poche forniture. Germania padrona del mercato.
Plexiglass, i pannelli per separarci ora diventano il nuovo business.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola, nell’articolo di Lorenzo Attianese che sottolinea come le famose lastre in plastica potrebbero diventare il nuovo strumento indispensabile per la riapertura di tante attività.
Alzare una barriera tra le persone potrebbe dunque diventare indispensabile ed a questo stanno pensando diverse attività che hanno maggiori contatti con la clientela. E per questo il mercato va in tilt: e il boom di richieste di pannelli ha già generato un allarme sulla «carenza di lastre
sottili in plastica». L’alert è lanciato dalle stesse aziende che lavorano il materiale grezzo per realizzare le barriere cosiddette “parafiato“, si legge sul giornale..
Il materiale, il plexiglass è molto ricercato, il prezzo sta salendo così come le attese per la consegna, anche fino a tre mesi.
Il problema è dovuto innanzitutto allo svuotamento nei grandi depositi di lastre sottili di pmma in tutto il mondo, dalla Cina alla Germania, quest’ultima con il colosso «Rohm» tra i Paesi principali a produrre la materia prima in Europa, assieme a Francia e Inghilterra...
In Italia ci sono 5 stabilimenti ma molto più piccoli a quelli del resto d’Europa. Prima dell’emergenza covid-19 il plexiglass era impiegato soprattutto per r la fabbricazione di acquari, periscopi, lenti, mobili, sculture o nel mondo della moda. Adesso l’uso si è allargato ad attività che prevedono contatti come ad esempio le estetiste: si risolve con un pannello e due fori dove inserire solo le mani di chi deve lavorare.
Previste anche lastre per i taxi.
Dopo le tante campagne «plastic free» dell’ultimo anno, la nuova era post-Covid si annuncia come un trionfo della celluloide, scrive Attianese in conclusione di articolo.
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