Titola così il Giornale di Sicilia, in merito alla possibilità di ripresa del campionato in serie D: moltissime società hanno infatti sopperito, dopo la sospensione degli allenamenti, con programmi personalizzati, ma a bussare alla porta adesso sono guai ben peggiori.
Se analizziamo la situazione di Troina ad esempio, questa è quella che presenta le maggiori problematiche e a parlarne è il direttore sportivo Pippo Calaciura che su una possibile riapertura si dimostra tiepido: “Le decisioni che verranno prese devono essere concordate con gli esperti perché la sicurezza e la salute vengono prima di tutto. Personalmente auspico una ripresa del campionato perché i verdetti devono maturare sul campo e non a tavolino. Ma è un mio pensiero e, come detto, ci rimettiamo al parere degli esperti“.
Ma dopo il focolaio sviluppatosi proprio nell’Oasi di Troina la situazione non è così semplice: “Sicuramente noi ripartiremmo con diversi handicap. L’hotel in cui alloggiava la squadra è stato requisito per far fronte all’emergenza e questo potrebbe essere un problema anche per le compagini ospiti. Avevamo un impegno per far partire i lavori di ristrutturazione del “Proto”in aprile, e purtroppo questa situazione rinvierà il tutto di qualche mese. In ogni caso ci tengo a dire che sopperiremo a queste problematiche, qualora ci sia il via libera per la ripresa“.
Eppure Calaciura auspica: “Mi piacerebbe ripartire con gli spalti pieni, ma devono sussistere le condizioni di sicurezza per garantire la salute di tutti. Vedere gli stadi vuoti in Serie A è stato alquanto anomalo e inoltre per noi dilettanti causerebbe anche danni di tipo economico“.
Il Marina di Ragusa è invece più attendista e segue l’evolversi della situazione, così si pronuncia Nunzio Calogero, direttore generale: “Tre i motivi che ci impediscono di
tornare in campo: sanitario, logistico ed economico. Non possiamo garantire ai nostri 25 ragazzi i protocolli sanitari richiesti visto che non abbiamo un campo di proprietà che possiamo sanificare ogni giorno. Penso che occorrerà congelare le classifiche prevedendo solo le promozioni nei nove gironi. Credo che almeno il 30% delle società dilettantistiche il prossimo anno avrà problemi ad iscriversi e la stessa cosa sarà anche in Lega Pro, sicché i posti liberi ci saranno e magari potranno essere ripescate anche le seconde e le terze in classifica, in caso contrario non sarà la fine del mondo prevedere un campionato con una-due squadre in più“.
Poi aggiunge: “Chiedo ai vertici della Lega Dilettanti di sentire la base per tastare il loro umore come hanno fatto quelli dei professionisti. Ogni giorno sono in contatto con diversi colleghi siciliani e del resto della Penisola e tutti mi dicono che riprendere il torneo a fine maggio è improponibile, tranne che per qualche grossa realtà come Palermo che
solo per caso si trova in Serie D e, quindi, vuole ritornare subito tra i professionisti“.
Non ultimo il pensiero del presidente dell’FC Messina Rocco Arena tra realismo e rimpianti: “Attendiamo a breve notizie sul proseguo del torneo – dice – da uomo di sport vorrei tornare a giocare, perché la vita calcistica mi sta mancando tanto, ma capisco che al
primo posto bisogna sempre mettere la salute. Soltanto negli allenamenti saremmo in trenta tra calciatori e staff, quindi è evidente quanto sia alto il rischio di contagi.
Rimpianti per il nostro campionato? La trasferta di Palermo: una prestazione straordinaria nella quale non abbiamo raccolto punti. Se nella prossima stagione dovessimo essere in C, credo che già questa squadra saprebbe difendersi alla grande“.
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