La storia, la testimonianza raccontata da chi ha vissuto quella che definisce “un’esperienza surreale”.
E’ il ritorno alla vita normale di un signore 55enne colpito dal covid-19, ricoverato prima a Partinico e successivamente in quarantena al San Paolo Palace, la struttura che la Regione ha destinato per la riabilitazione , con il supporto di medici e personale dell’Asp di Palermo.
E proprio ai dipendenti dell’azienda sanitaria palermitana, il 55enne rivolge il suo più grande apprezzamento e ringraziamento.
Queste le sue dichiarazioni raccolte da livesicilia.it:
“…ora mi sento un uomo libero e le persone che devo ringraziare sono davvero tante… persone che hanno reso questa esperienza surreale meno faticosa. Sono rimasto piacevolmente colpito dal lavoro di tutti. A noi pazienti non hanno fatto mancare nulla, nei nostri confronti c’è stato il massimo dell’attenzione, ci siamo sentiti coccolati. E la grande capacità di risolvere anche il minimo disagio, ha alleggerito di gran lunga la strana situazione che stavo vivendo. Per due lunghissime settimane, la mia vita da recluso ha trovato conforto nelle persone che hanno assistito me e tutti coloro che si trovavano nella mia condizione. Ogni giorno venivano misurate temperatura, pressione arteriosa e saturazione, con tutte le precauzioni del caso e nel rispetto delle misure di sicurezza. Il mio mondo, chiuso nei 40 metri quadrati di quella stanza d’albergo, ha cominciato ad essere migliore con l’aiuto dello staff medico formato da quindici persone e di chi lavora in questo hotel, dal direttore fino a chi ci portava le pietanze e le cucinava con amore… non mi sarei mai aspettato di ricevere dei piatti a base di pesce o altri pasti praticamente ‘gourmet’ durante la quarantena che mi avrebbe fatto uscire dall’incubo. … Quando ci hanno trasferito dall’ospedale all’hotel mi sono guardato allo specchio e quasi non mi riconoscevo. Ero dimagrito di almeno otto chili. In quei giorni di permanenza in albergo ho recuperato peso, forza e fiducia. Un periodo fondamentale per la completa guarigione, nonostante i primi giorni mi sentissi un prigioniero. E’ stato psicologicamente difficile, ma dopo il sesto giorno mi sono magicamente abituato a quella condizione, grazie anche al supporto del dottor Giuseppe Profeta dell’Asp, che fino all’ultimo mi ha dato coraggio e mi ha poi comunicato l’esito negativo del secondo tampone. Io ringrazio davvero tutti: sono guarito grazie al grande lavoro dei medici e di tutti coloro che nell’emergenza hanno dato il meglio di sé. Il Coronavirus è insidioso e subdolo, ma si può combattere..”
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