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Coronavirus, ecco la fase 2: una guida sulle riaperture. Cosa aspettarci nel nuovo decreto?

Il prossimo decreto su un allentamento del lockdown italiano è in via di definizione e sarà emanato tra oggi e domani. Esso potrà scandire, come riporta il Corriere dello Sport, i primi momenti, tra i più delicati della fase 2, supponendo che vada tutto bene, contando sul rispetto delle norme di sicurezza da parte degli italiani.

Capitolo calcio e stadi: addio al pubblico sugli spalti per quest’anno. Gli stadi non apriranno se non alle persone indispensabili ad una partita, trecento scarse in tutto. La data del 4 maggio per la ripresa degli allenamenti individuali non è nemmeno sicura, tutto dipende dagli sviluppi della pandemia e della ricerca medica.

Un problema che non può essere ignorato quello del pubblico perché influisce anche su altri settori, come quello del cinema e del teatro e degli altri luoghi di cultura. Anche se si riduce il numero di posti allo stadio per assicurare il distanziamento, come si possono gestire gli assembramenti e le code tipici degli eventi sportivi?

Per questo motivo tutti questi eventi, sono stati definiti in maniera vaga in merito alla loro gestione futura. Mentre però per i cinema la possibilità di trovare una corsia veloce esiste, per i teatri si parla del prossimo gennaio come periodo indicativo. Gli stadi, sempre se tutto va bene, potrebbero seguire la medesima linea: fine di quest’anno, inizio del prossimo. A meno che le stime del virus o la scoperta di un vaccino possano risolvere prima il problema assembramento.

Per quanto riguarda lo sport, verrà dato il via libera agli allenamenti individuali dei professionisti nei centri sportivi dal 4 maggio, una liberazione dunque per gli atleti amatoriali che praticano sport.

Ancora da definire la riapertura di parchi e giardini pubblici, ma si potrà correre senza osservare il limite dei duecento metri, consigliato l’utilizzo della bicicletta. Un sollievo non indifferente sarà anche potersi incontrare, a debita distanza, con amici in piccoli gruppi.

Un decreto che documenterà in maniera leggera la nostra situazione fino al 31 luglio, e in molti si augurano senza l’autocertificazione, da regolamentare anche l’uso che si farà della mascherina, la cui produzione verrà aumentata fino a 25 milioni al giorno.

Sempre lunedì 4 maggio a venire aperte, oltre agli spostamenti interni alla regione, saranno anche molte industrie del settore tessile e della moda, molti settori del cantiere pubblico potrebbero essere operativi già dalla prossima settimana.

L’11 maggio dovrebbe toccare ai negozi, a patto che si siano organizzati in maniera da tenere i clienti distanti l’uno dall’altro (anche qui, non addoloriamoci troppo se la data slitterà di una settimana), e i ristoranti potranno riprendere a vendere cibo da asporto.

Il 18 maggio apertura per i siti archeologici e pure per musei e biblioteche che dispongano di abbastanza spazio da garantire una distanza di due metri tra un visitatore e l’altro. Potrebbero anche aprire bar e ristoranti ma che dispongano di particolari norme di sicurezza: per l’apertura definitiva la deadline sembra la fine di maggio.

Si utilizzeranno i termoscanner per la rivelazione della temperatura negli aeroporti e in tutte le stazioni ferroviarie.